Le priorità dei fondamentalisti? Toccare le lingue in piena pandemia!

La Nuova Bussola Quotidiana è il sito che venne scelto da Matteo Salvini per la sua prima intervista da ministro, forse ritenendolo espressione del "cristianesimo" ultra-bigotto che bisogna promuover se si vuole ridurre l'Italia ad essere una nuova Ungheria o Polonia in cui i leader politici possono permettersi di raccontare che madonna vuole il loro dominio sul popolo.
Tra le priorità promosse dal giornaletto di Cascioli, c'è quella di chiedere che la Chiesa sia dispensata dal rispetto delle regole sanitarie in quanto l'estrema destra nega l'esistenza stessa della pandemia. Ed è così che pubblica un articoletto in cui leggiamo: "I cambiamenti introdotti nella liturgie per presunte ragioni sanitarie hanno creato non solo disagio, ma anche profonde ingiustizie, che i fedeli hanno cercato di far presenti ai loro pastori, senza però riceverne alcuna attenzione. Chissà se, dopo aver ignorate le ragioni della pietà, delle norme liturgiche e del diritto canonico, i nostri pastori ascolteranno quelle della scienza, a cui pare ormai doveroso bruciare almeno un granello d’incenso". Ed è sulla base di quelle premesse che scrivono:

Insomma, mentre centinaia persone muoiono in ospedale, la loro priorità è sostenere che in chiesa si dovrebbero violare le norme di sicurezza perché Gesù sarebbe un bigotto che pensa sia offensivo salvaguardare la salute altrui. Ed è così che scrivono:
Per mitigare la trasmissione del virus durante la celebrazione della liturgia, Budaev suggerisce alcune precauzioni, già abbondantemente osservate nelle chiese, come il mantenimento della distanza, la segnalazione dei posti a sedere, fino all’itinerario indicato da frecce (il che, a parere di chi scrive, ben poco si concilia con il rispetto del decoro e della sacralità del luogo, finendo per trasformare la chiesa in un ospedale...). Per quanto riguarda le mascherine, il loro utilizzo risulta significativo quando le persone si interfacciano tra loro, per esempio entrando e uscendo dalla chiesa; mentre invece non ci sono rischi significativi «se le maschere vengono rimosse dal volto quando tutti i partecipanti alla Messa stanno in silenzio ai loro posti, prudentemente a distanza. Pertanto, la celebrazione della Messa può svolgersi senza il volto coperto, purché le altre misure di mitigazione del rischio vengano osservate».
Secondo Budaev, le concelebrazioni dovrebbero essere ridotte al minimo, come anche il numero dei ministranti e l’avvalersi di ministri straordinari nella distribuzione della Comunione. Inoltre, nelle chiese e cappelle di dimensioni ridotte, «una misura protettiva è di svolgere il servizio liturgico di fronte all’altare: Ad orientem. Questa misura non solo rafforza il nostro focus sul Signore ed ha un profondo simbolismo, ma potrebbe ridurre l’esposizione del celebrante all’aerosol e alle goccioline prodotte dall’assemblea, che per la maggior parte del tempo rimane dietro il celebrante».
Quali sono le conclusioni dell’autore relativamente invece all’annoso problema della distribuzione della Santa Comunione? Budaev riconosce che la decisione di proibire o limitare la modalità universale di ricevere l’Eucaristia «generalmente manca di trasparenza, discussione ed accordo con l’intera comunità ed è motivata da una generica igiene, senza evidenza scientifica».
Insomma, negano alcune evidenze e cercando di difendere rituali che paiono aver poco a che fare con la vera fede Davvero qualcuno può anche solo allontanamento pensare che Dio si offenda se si evita di mettere a repentaglio la vita altrui per recitare un rituale simbolico? Non era forse Gesù a dire che tutto quello non serviva dato che bastava riunirsi a pregare insieme?
A quel punto, si arriva a sostenere che il latino sia preferibile. Se Silvana De Mari giurava che il rosario detto in latino prevenisse il Covid, il sito di Cascioli punta sul sostenere che:
L’autore riporta alcuni studi che si sono focalizzati in particolare sull’utilizzo del medesimo calice, studi che hanno portato a concludere l’assenza di aumento del rischio di trasmettere infezioni. Se dunque bere dallo stesso calice non ha comportato alcun aumento del rischio, ancor meno la distribuzione della particola sulla lingua. «Le Sacre Specie utilizzate nel Rito latino sono praticamente asciutte e di conseguenza è probabile un minimo contatto al di fuori delle particole, riducendo il rischio d’infezione. Mentre riceve il Sacro Pane, il comunicando normalmente estende in avanti la lingua, gesto che richiede di trattenere il respiro per un momento. Ciò riduce possibili emissioni del respiro. E’ perciò inverosimile sostenere un alto rischio della trasmissione dell’infezione nella modalità tradizionale di ricevere la Comunione sulla lingua». Dunque, la Comunione sulla lingua non è un fattore di rischio.
Quindi, con migliaia id persone che muoiono, ci sono persone che hanno ritenuto prioritario fare ricerche sull'uso condiviso di un calice durante una pandemia??? E davvero Cascioli si sente di poter dichiarare che "la Comunione sulla lingua non è un fattore di rischio" quando non si capisce perché si dovrebbe sfidare la sorte solo per celebrare un rituale che loro descrivono simile ad un rito vudù o alla stregoneria?