mentre le destre negano l'omofobia, un gay su tre dichiara di aver subito discriminazioni


Nell'Italia in cui Jacopo Coghe dice che non esisterebbe alcuna omofobia, un gay su tre dichiara di aver subito discriminazioni. Il 62% ha paura a mostrare in pubblico la propria affettività e il 30% evita di frequentare alcuni luoghi specifici per paura di subire aggressioni. Solo il 39% del campione italiano esprime liberamente la propria identità, a fronte di una media europea del 47%.
È questo il quadro che è stato rilevato nel 2020 dall’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali sulla base dei risultati si un sondaggio condotto su campione di circa 140.000 persone lgbt. Il 41% di loro denunciava un aumento del pregiudizio, forse come conseguenza alla violenta camp0agna d'odio che organizzazioni di estrema destra avevano condotto contro le unioni civili.
Inutile a dirsi, la campagna d'odio dei leghisti e quei vergognosi manifesti con cui l'organizzazione forzanovista Provita Onlus trenta di descrive i gay come predatori di bambine non potranno che aver peggiorato la situazione. In particolare, Marita Terragni ha suggerito a Pillon l'idea di sposare la sua retorica d'odio soprattutto contro le donne trans, arrivando a sostenere che l'Italia leghista dovrebbe vietare per legge la loro esistenza così come ha fatto il loro amatissimo Orban.

Il motivo della scelta potrebbe essere la volontà di accanirsi contro il gruppo aggiornante discriminato:



Come ben sanno quei leghisti che sono passati dal cercare voti inveendo contro i meridionali al cercare voti inveendo contro gli stranieri, la scelta di legittimare l'odio verso un determinato gruppo equivale ad accaparrarsi i voti di chi lo discrimina. Quindi, più la vittima è discriminata, maggiore sarà il tornaconto elettorale.
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