Secondo Adinolfi, quelli dei gay non sarebbero «veri suicidi»


Pare che la nuova strategia propagandistica messa in campo dal fondamentalista Mario Adinolfi sia interamente incentrata sul sistematico stupro dei cadaveri di ragazzini suicidi, da lui usati di volta in volta per insultare Fedez o per sostenere che bisognerebbe garantire impunità a chi istiga all'odio.
Ma Adinolfi non si ferma all'abuso di minori a fini di profitto, arriva persino a teorizzare i suicidi dei gay conterebbero meno di quelli di un ragazzo etero o si dovrebbe analizzare il fenomeno senza porsi domande sulle sue cause:



Anche i nazisti sostenevano che la morte di un ebreo contasse meno di quella di un tedesco.
Nel caso specifico, Adinolfi aveva appena usato il cadavere di un ragazzino per sostenere che le leggi contro il razzismo siano ingiuste, lamentandosi che il suicida fosse stato accusato di tentato omicidio nonostante la vittima fosse senegalese e, dunque, da taluni ritenuta meno importante di un maschio eterosessuale bianco. La sua conclusione fu che bisognava affossare il ddl Zan perché i ragazzini eterosessuali bianchi si suiciderebbero a causa del contrasto al razzismo e all'omofobia.
Ed è veramente patetico che accusi gli altri di strumentalizzare i suicidi per chiedere un contrasto all'istigazione all'odio mentre lui strumentalizza dei ragazzini morti per chiedere impunità verso chi quell'odio lo promuove.
Commenti