Sgarbi insulta le persone trans per difendere i rosari di Salvini

È dalle pagine de Il Giornale che Vittorio Sgarbi si lancia nel sostenere che in Italia i sedicenti "cristiani" sarebbero perseguitati. Ed ovviamente ne approfitta pure per insultare le persone trans, inventandosi una surreale contrapposizione tra loro e Salvini che usa i rosari come oggetto di propaganda dopo essersi dedicato per anni ai riti celtici e al culto delle "sacre acque del Po" che dicevano segnassero i confini di quella fantomatica Padania che lui teorizzava.

Scrive Sgarbi:
Oggi le menti illuminate e moderne compatiscono Salvini perché mostra o dona il Rosario; quarant'anni fa Andreotti lo recitava. [...] Matteo Salvini per avere, con i suoi modi semplici, voluto far riferimento alla sua fede di cristiano e ai suoi valori. E ha parlato di rosario nel mese in cui era consuetudine recitarlo, maggio, il mese della Madonna.
Non è più lecito. Se ne fa una questione di buon gusto, chiamando ostentazione quelli che i musulmani fanno dieci volte al giorno. No. Da noi non si può. Dobbiamo vergognarci di essere cristiani.
Poteva mancare la solita invettiva contro i Mussulmani? E chi mai ha detto che bisognerebbe "vergognarsi di essere cristiani" quando si chiede rispetto per la religione a chi la usa per profitto? E non va meglio quando scrive:
Intanto la moda ci impone di vedere stilisti celebri inginocchiarsi a una sola religione: quella transgender, per non discriminare nessuno. Guardate l'ultima campagna Gucci, in Italia, con un nero e un pakistano, vestiti in modo incomprensibile e ridicolo, e i nuovi modelli di altri stilisti in attesa che decidiamo di che sesso vogliamo essere. Una gonna non si nega a nessuno, ma che nostalgia dell'abito talare del prete, con la sottana fino ai piedi!
Insomma, parole inqualificabili, come sempre. Ed è davvero squallido il suo voler far leva sulla transfobia per elogiare chi abusa della religione per profitto.