Torino. In migliaia in piazza per il ddl Zan: «Niente legge contro omofobia con gli omofobi»


A Torino, in migliaia sono scesi in piazza per chiedere l'approvazione del disegno di legge Zan contro l'omotransfobia.
Sul palco si sono susseguiti vari interventi, tra cui quello di Chiara Appendino che ha ricordato:

La città ha deciso di stare dalla parte dei diritti, delle tutele che oggi non sono ancora riconosciute e che ci fanno sembrare di essere indietro di 100-200 anni e questo non è accettabile. Chi non vuole ancora capire che la città, in tutte le sue parti, ha preso una direzione, se ne farà una ragione perché la strada è questa. Chi sbaglia sono loro, non siamo noi, non siete voi. Se oggi stiamo lottando è perché qualcuno ha un privilegio. E che ce l'ha deve lottare insieme a chi non ce l'ha per farlo diventare un diritto. Questa non è soltanto una battaglia della comunità Lgbt, ma di tutti e di tutte, per tutti e per tutte. Torino è sempre stata avanti da questo punto di vista. Qui abbiamo trascritto e riconosciuto i diritti dei primi figli delle coppie omogenitoriali. Ma questo che cos'ha di trasgressivo? Stiamo tutelando madri, padri, bimbi e bimbe. Un diritto non riconosciuto significa non rimanere indietro, che una persona può esprimersi senza paura di essere giudicata e questo è un diritto. Se penso che mia figlia o mio figlio possa essere un giorno discriminato m'incazzo. Non è accettabile nessun passo indietro, nessun compromesso al ribasso. Lo chiede una generazione intera: la politica è più indietro rispetto al Paese e questo è inaccettabile
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