Torino. Picchiata a 13 anni da un coetaneo per una borsa arcobaleno


A soli 13 anni, è stata picchiata all'uscita di scuola perché aveva una borsa arcobaleno. E si sa che il leghista Simone Pillon dichiara che non deve essere consentito perché i suoi "esperti" vengono invitati in Senato a raccontare che nella giuria di Ballando con le Stelle ci sarebbero troppi gay e dunque sarebbe ingiusto punire chi li picchia.
«Mi hanno chiamata cagna. Mi hanno detto che dovevo bruciare viva, io e le mie amiche. Ci hanno urlato che siamo delle lesbiche schifose e un sacco di altre cose». È quanto racconta la 13enne. Poi sono arrivate le botte, le hanno spaccato il naso con una gomitata. Porterà i segni permanenti dell'aggressione per il resto della sua vita.
È accaduto a Torino, nella scuola media Rosselli. A suscitare l'ira degli omofobi è stata la sua borsa con colori della bandiera arcobaleno. Dopo i primi insulti, l'hanno inseguita per strada. L'hanno picchiata a sangue e se ne sono andate.
La vittima racconta: «All’uscita ci sono spesso dei ragazzi di altre scuole, che hanno amici che frequentano la Rosselli. Sono aggressivi. Qualche giorno fa facevano commenti omofobi, forse anche razzisti». Avevano bruciato in strada volantini e bandiere arcobaleno e facevano i bulli, forse emulando Pillon o Adinolfi.
La tredicenne reagì e i bulli hanno decossi di punirla. «Volevamo far vedere che per noi, invece, tutte le persone sono uguali. Che l’omofobia e il razzismo vanno condannati e non fomentati», spiega. È finita che le hanno rotto il naso e sua mamma andrà dai carabinieri a denunciare l’aggressione.
Intanto la vice preside del Rosselli, Anna Tulliach, si è trincera dietro ad un: «Non dico nulla. Non c’è nulla da raccontare. Non parlo con nessuno». Dice di aver raccontato tutto ai carabinieri «a suo tempo», praticamente ammettendo che la presenza di quei ragazzi violenti che bruciavano in strada le bandiere arcobaleno era un fatto noto.
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