Ddl Zan. Prosegue il degradante circo dei populisti (che parlano a di presepi e contro i migranti)


È ripreso il dibattito sul ddl Zan e le destre non si sono astenute da un nuovo spettacolo degradante che li ha visti portare in Aula un vero e proprio circo del pregiudizio, dell'insulto ai cittadini e dell'omofbia elevata a religione salviniana che viene promossa per mezzo del profeta Pillon e dei discepoli di Coghe.

Il senatore Maffoni (Fratelli d'Italia) ha parlato contro il ddl per il contrasto ai crimini d'odio asserendo: «Noi di Fratelli d'Italia non permetteremo l'annientamento della civiltà, condannata ad un male che la sta annullando in modo irreparabile».


Il leghista Vescovi se n'è uscito dicendo: «Io dire mamma invece di genitore 1 o 2 è discriminatorio? E se dico che voglio fare il presepe è discriminatorio?».


Ruspandini di Fratelli d'Italia vede un complotto e dice che il movimento lgbt «è potente. Chi di voi non vede Netflix, vedete quale futuro hanno immaginato i grandi potenti. L'ordine è inginocchiarsi per i Black Lives matter. Lo abbiamo visto agli europei quando c'erano più bandiere arcobaleno che bandiere nazionali... e se non lo fai sei retrograda solo perché pensi che per un bambino sia opportuno aver eun padre e una madre».


Il leghista Vescovi dice che «una bambina di 7 anni mi ha chiesto se due uomini possono sposarsi» e lui sia rimasto sconvolto chiedendo dove avrebbe "imparato". Poi dice che vogliono «introdurre questi tasselli che minano la paura di dire una battuta fra amici?». Una "battuta" (così la chiama lui) che ovviamente sarà omofoba dato che lui è leghista a alla bambina di 7 anni direbbe che "la lega ce 'ha duro" come Bossi o che le fidanzatine sono meglio se adolescenti come quella di Salvini...


La Binetti (Forza Italia) ha sostenuto che le posizioni di Lega e Fratelli d'Italia dovrebbero convincere i gay ad andare dalla loro famiglie a fare coming out dato che lei assicura none esiste alcuna omofobia e non esiste a alcun pregiudizio contro i gay visto che tutti si dicono non omofobi mentre si mostrano omofobi.

Nadia Pizzol (ovviamente della Lega) interviene sul ddl Zan chiede: «Noi donne non abbiamo la stessa dignità degli lgbt?». Peccato bastasse leggere il titolo della legge per capire che la norma prevede anche il contrasto alla misoginia.
Dice che «senza evidenza scientifica la 50ina di generi che voi dite esistere. Ma cosa volete insegnare ai bambini se non c'è nessuna evidenza scientifica. E come affermassi che piovono patate e non acqua». Poi ha iniziato a parlare di «donne stuprate da immigrati di religione islamica». Dice che non esisterebbero più di 30 casi di aggressioni omofobe all'anno e inizia a urlare: «Non siamo in Unione Sovietica, ai bambini non va trasmessa l'ideologia gender. I vostri desideri sono dei capricci che strangolano la mia libertà».


Elogiato da La Russa, il solito Malan ha parlato per 20 minuti e ha sostenuto che per eliminare la discriminazione basterebbe uccidere i gay come in Arabia Saudita. Attaccando l'Unar, dice che «l'omosessualità non mi risulta sia una razza» e che «le famiglie gay sono contro la legge». Dice che il circolo Mario Mieli promuoverebbe la pedofilia e voglia insegnare la pedofilia nelle scuole. Poi ha iniziato a leggere libri a casaccio, insultando gli autori e dicendo che i libri insegnerebbero ai bambini a fare sesso occasionale.
Insultato Fedez, accusa Zan di voler andare dai bambini a imporgli di cambiare sesso lui giura che poi i bambini si confonderanno e si creerebbero fantomatici «danni molto pericolosi» nei bambini.
Dice di temere che «chiese e parrocchie» possano essere indagati per istigazione alla discriminazione.


La leghista Marin dice che si voglia «manipolare i bambini e manipolare le base etiche della formazione», giurando che il rispetto creerebbe danni ai bambini e che sia necessario non celebrare «la giornata anti-omofoba» perché «chi osa obiettare finisce a processo». Dice che la fantomatica «ideologia gender» che lei precisa non piaccia al Papa sarebbe una limitazione «alla libertà individuale» di chi non accetta l'esistenza altrui. Dice che qualcuno voglia «riscrivere per legge la natura umana» e «impone una dottrina che toglie la libertà».

La leghista Marin parla di l'odio "omofono" mentre pare non sapere che contro l'odio razziale e religioso esiste da decenni quella Legge Reale-Mancino che lei non vuole sia estesa ai gay:


La leghista Marin ha poi dichiarato: «Chi l'ha detto che le persone non etero subiscono maggiormente violenza rispetto agli etero? Dove sta scritto?».


Il legista Pazzaglini dice che lui ritiene che l'identità di genere dovrebbe essere ritenuto sinonimo di sesso. Sostiene che la transizione sarebbe in opposizione con l'identità e dunque bisognerebbe togliere togliere protezioni a chi è in transizione. Il tutto per arrivare a dire che la legge deve imporre che i sessi sarebbero solo due perché lo ha letto su Il Giornale. Ovviamente dice che accettare l'identità di genere sarebbe «dannosa per i bambini» e «per la libertà di espressione».

La leghista rivolta è stata capace di sostenere che sarebbe per colpa del ddl Zan se lei sostiene che «acni bambini pensano sia normale mettere la pillolina nel bicchiere per stuprare la compagna di scruola»:


Per il leghista Mollame, ci sarebbe il rischio che «anziché discutere del sesso degli angeli potremmo trovarci a discutere dell'identità di genere degli angeli»:


Insomma, uno spettacolo degradante, offensivo e davvero raccapricciante. Poi si capisce perché il loro Salvini e la loro meloni siglino accordi con Polonia e Ungheria per riportare l'Italia in quel Medioevo tanto sognato da Pillon e dai loro finanziatori russi. La Russa ha poi sospeso la seduta a martedì prossimo.

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