Il partito di Adinolfi inneggia alla garante dell'infanzia leghista che dice che il ddl Zan porterà porta a pedofilia e zoofilia


È la solita Sara Reho, esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, ad aver espresso la sua incondizionata solidarietà alla garante leghista per i diritti dell'infanzia dell'Umbria che ha dichiarato che con il ddl Zan «si potrà scegliere l'orientamento sessuale verso cose, animali, e o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l'incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime».
La signorina Reho giura che quella sia la verità, perché lo dice un rappresentante del partito di Adinolfi su un sitarello diretto da Marcello Migliosi che si dichiara "testata giornalistica":



L'immagine scelta e già un programma, dato che pare evidente il tentativo di fomentare odio attraverso costanti decontestualizzazioni. Ed interessante è anche un titolo che dice al lettore cosa debba pensare, forse dando ragione a quegli ortodossi che dicono di aver deciso di finanziare il populismo italiano perché reputano i loro elettori particolarmente stupidi.

Nell'articolo linkato, leggiamo un articolo firmato da tale Marco Sciamanna che afferma:

La Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Maria Rita Castellani, ha recentemente espresso perplessità e preoccupazione sugli scenari conseguenti ad una approvazione del cosiddetto disegno di legge contro l’omotransfobia e i crimini d’odio promossa dal deputato del partito democratico Alessandro Zan.

Per comprendere quelle parole basta una semplice constatazione: il signor Marco Sciamanna è un esponente del partito di Adinolfi. E questo basta a comprendere l'ideologia che sta dietro al suo scrivere:

“Sono prove tecniche di silenziamento quelle a cui stiamo assistendo ora. La polemica, montata dai gruppi politici di minoranza e da Omphalos ora si manifesta con una raccolta firme e la richiesta di dimissioni, ma quando il ddl Zan entrerà in vigore, basterà un qualsiasi giudice con un adeguato potere discrezionale per frenare chi vorrà contraddire la lobby arcobaleno. Ogni volta che ci sarà qualcuno che non vuole sentirsi dire che i bambini non si comprano, potrà scattare l’intimidazione con il reato di opinione di “istigazione all’odio omofobico”.
“La Garante per l’infanzia ha tutto il diritto di denunciare ogni possibile pericolo a ciò che compromette il superiore interesse del minore”.
“Come Popolo della Famiglia non solo difendiamo l’operato di Maria Rita Castellani che alza la voce contro i pericoli di questo disegno di legge, ma invitiamo la Regione dell’Umbria a prendere una posizione ferma e decisa sull’attacco che la Garante per l’infanzia ha ricevuto per aver esercitato un suo compito fondamentale: la difesa dei diritti delle persone di minore età in un ambito molto delicato come quello dell’orientamento sessuale”.

Peccato che inventarsi tesi assurde non significhi "contraddire la lobby arcobaleno" o non abbia alcun nesso con quella GpA che ormai citano a casaccio. E neppure parrebbe avere a che fare con il "superiore interesse del minore" il loro sostenere che chi non è conforme ai pruriti sessuali di Adinolfi debba essere perseguitato. Non va meglio con il loro sostenere che l'opinione sarebbe "un attacco" al loro pensiero unico mentre i crimini d'odio sarebbero "libertà di espressione".

Nel frattempo la signorina Reho si è anche premurata di diffondere le accuse diffamatorie di Mirko De Carli contro Gayburg, ribadendo come il loto partito voglia censurare chiunque osi opporsi all'ideologia di Mario Adinolfi.
Commenti