Il senatore Lucio Malan passa a Fratelli d’Italia, elogiato dalla Meloni per la sua omofobia


Il senatore Lucio Malan cambierà nuovamente casacca. Mantenuto con denaro pubblico dal 1994, quando la Lega lo portò in parlamento, passò sotto l'ala di Berlusconi nel 1996 ed ora siederà tra le fila di Fratelli d'Italia.
Tutta la sua carriera è stata incentrata sull'omofobia. Se settimana scorsa ha accostato i gay ai pedofili, già nel 2015 paragonò Arcigay alla mafia. Raccolse anche firma per chiedere l'abrogazione delle unioni civili, ma poi rinunciò quando capì che nessuno avrebbe firmato.
Ora è stato calorosamente accolto dal partito che inneggia ad Orban, con tanto di conferenza stampa dive Giorgia Meloni l'ha definito uno «tra i più attivi combattenti contro il DDL Zan» manco lo ritenesse un pregio. Malan ha infatti attaccato la norma parlando di una «legge che colpirebbe gravemente la libertà di espressione, la libertà religiosa e la libertà educativa. Una legge che equiparerebbe chi si oppone alle adozioni per le coppie omosessuali a chi fa propaganda nazista, una chiesa al Ku Klux Klan». Insomma, le solite fake news con cui tentare di ingannare gli omofobi più ignoranti. Ed anche la Meloni non è stata da meno, spiegando che lei lo apprezza per il suo dire che il ddl Zan servirebbe ad «introdurre una serie di reati d'opinione, devastare i diritti delle donne, portare la teoria gender nelle scuole».
Peccato che accostare i gay ai pedofili non sia "opinione", come dimostra il fatto che Malan sia già stato denunciato nonostante verrà risparmiato da ogni aggravante e potrà tornate da subito a molestare i bambini gay anche in caso di condanna.
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