La propaganda anti-gay si inventa la storiella del professore trasferito "per aver criticato il ddl Zan"
Il pastore Carollo lo definisce "un eroe". La setta di Cascioli e l'organizzazione forzanovista Provita Onlus lo elogiano per la sua omofobia. Fatto sta che le organizzazione omofobe hanno costruito l'ennesimo caso mediatico basato sulla loro propensione a romanzare i fatti e a piegarli ai loro interessi.
La loro teoria è che un povero professore di religione sarebbe stato trasferito solamente perché inneggiava all'omofobia. Si lamentano che la scuola e i genitori abbiano preso le distanze e che la diocesi lo avrebbe trasferito. Peccato che i motivi siano altri, ma loro dicono che sicuramente il vescovo mente e che loro sanno che è tutta colpa dei gay.
Su internet troviamo solo la loro voce, unanime nel raccontare la loro versione dei fatti:
Chiedendo firme contro il contrasto ai crimini d'odio, l'organizzazione di Jacopo Cogeh scrive:
Il ddl Zan non è ancora passato ma la mentalità liberticida che esso veicola, già comincia a mietere le prime vittime. Ed è così che Piergiorgio Dellagiulia, un insegnante di religione di una scuola superiore di Bra (Cuneo), l’Istituto Statale Velso Mucci di Bra, è stato pesantemente penalizzato per aver preso posizione contro il ddl Zan, su un gruppo Facebook molto seguito. Un vero e proprio ammutinamento, quello subito da Dellagiulia, che ha visto come protagonisti, prima il suo preside, che ha preso pubblicamente le distanze dal professore, poi, la sua diocesi che l’ha addirittura trasferito in un altro istituto
Ma la cosa paradossale è che, al contrario dell’indottrinamento perpetrato a tutto spiano, nelle scuole, in salsa arcobaleno, in ogni occasione opportuna e inopportuna, con la scusa di improbabili corsi contro il bullismo, l’insegnante in questione non ha fatto proprio nulla verso i suoi allievi o nelle sue aule, ma il suo peccato originale sarebbe stato quello di essersi limitato, in particolare su un gruppo Facebook molto letto dai cittadini braidesi, a condividere degli articoli critici sul ddl Zan; rimanendo perfettamente coerente, sia con il suo ruolo di professore di religione, sia con gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, sia con la posizione, ancora più importante e ufficiale della Santa Sede, contenuta nella nota diplomatica al Governo italiano dello scorso 17 giugno.
Bhe, già qui qualcosa non torna, perché se si apre il blog del professore, troviamo articolo in cui si inneggia d Orban e alle leggi liberticide ungheresi che violano i diritti umani:
Lamentando che la scuola non difenda chi dice che l'omofobia difenderebbe i bambini perché fomenta odio contro chi non è conforme al volere di Coghe, lamentano:
Ma è bastato questo perché, addirittura dalla pagina Facebook dell’Istituto, il preside si sia sentito in dovere di dichiarare che «il nostro istituto prende apertamente le distanze da opinioni espresse da un nostro Dipendente, a titolo strettamente personale». Insomma, Dellagiulia è stato rinnegato pubblicamente dalla scuola per le sue idee.
E ora dovrà lasciare l’Istituto dove ha insegnato per 16 anni, con la foglia di fico del calo dei giovani che si avvalgono dell’ora di religione. Insomma, una vicenda che ci fa comprendere il clima già pericolosamente liberticida che si va diffondendo nel nostro paese e che, speriamo, non spinga molti all’autocensura.
Se fa quasi ridere la loro ricostruzione, è su La Nuova Bussola Quotidiana che troviamo alcuni elementi che ci fanno capire che le cose sarebbero andate un po' diversamente da come loro le raccontano. Se anche Cascioli giura che il trasferimento sarebbe "colpa" del ddl Zan, inizia a raccontare che gli omofobi devono poter dire ciò che vogliono e che i presidi non possono prendere le distanze dai loro discorsi d'odio, dato che forse la libertà di espressione è da loro intesa a senso unico:
Sarebbe il caso di ricordare a questo preside che, anche se non piace ai sostenitori del ddl Zan, esiste pure l’articolo 21 della Costituzione, ma non attardiamoci perché la vicenda non è ancora conclusa. Giovedì 8 luglio Dellagiulia è stato infatti convocato, al mattino, presso l’Ufficio scuola della diocesi di Torino, a colloquio col direttore, don Roberto Gottardo. In quella sede, a seguito anche d’un confronto sull’accaduto, al docente è stato annunciato che presto sarà assegnato ad altra scuola.
Ma a quel punto si scopre che il professore è stato trasferito perché i genitori non vogliono che i figli siano esposti al suo indottrinamento e hanno formato perché non partecipassero alle sue lezioni:
Così Dellagiulia quasi sicuramente dovrà lasciare l’Istituto da dove ha insegnato per 16 anni. Ufficialmente, il motivo della nuova assegnazione è il calo dei giovani che si avvalgono dell’ora di religione; in effetti, una riduzione significativa si è registrata, specie negli ultimi due anni. Tuttavia, è difficile non immaginare un collegamento tra tale pur motivato spostamento di cattedra e il fatto poc’anzi ricordato, con la manifestata contrarietà al ddl Zan che era già costata all’insegnante piemontese addirittura un apposito post, come si diceva, di pubblica presa di distanze sulla pagina della scuola. Un post che, riletto col senno di poi, suona come presagio di ciò che sarebbe poi accaduto.
Sulla sua pagina, troviamo il professore che inneggia a Fratelli d'Italia e a Salvini, che pubblica gli articoli di Belpietro in cui si accusano i gay di voler rubare i bambini alle donne, che rilancia i video di Povia e tutta un'altra serie di post in cui lui teorizza che i gay siano il male e che la Russia di Putin sia la risposta. Voi lo vorreste come professore dei vostri figli?