Leggi anti-gay di Orban. L'Unione europea sospende il Recovery Plan destinato all'Ungheria, protesta la Meloni


L'Unione Europea ha deciso di congelare il Recovery Plan destinato all'Ungheria, sospendendo l'erogazione dei 7 miliardi richiesti dall'Ungheria in attesa che la commissione decida una procedura di infrazione a causa dell’approvazione della legge anti LGBT.
«La legge adottata in Ungheria ha suscitato forti preoccupazioni tra i leader europei e per questo ho chiesto che se ne parlasse al Consiglio. I diritti Lgbt non sono una questione marginale, sono un esempio concreto di come la società si comporta con la diversità e riguarda i nostri pensieri, le nostre concezioni più intime, nella Ue non discriminiamo bensì integriamo», ha dichiarato il presidente del Consiglio Europeo.

La ministra per la giustizia ungherese ha replicato che l'Ungheria popilista non ha alcuna intenzione di ritirare la legge e che Orban «la difenderà con ogni mezzo legittimo» al fine di garantire la sistematrica persecuzione di interi gruppi sociali. E dall'Italia arriva il solito commento trasudante di omofobia della solita Giorgia Meloni, la quale dichiara: «Fonti della Commissione Ue fanno sapere che Bruxelles si appresterebbe a bloccare l’approvazione del Recovery Plan dell’Ungheria. L’ennesimo inaccettabile ricatto politico contro il legittimo governo di una nazione sovrana, reo di voler difendere le proprie prerogative previste peraltro dai trattati vigenti».
Peccato che perseguitare la popolazione non significa "difenderla", sempre che la Meloni non sostenga che i campi di sterminio nazisti erano una legittima espressione sovranista di chi voleva "difendere" gli ariani dagli ebrei.
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