Perplessità sugli acquisti di Malika. Adinolfi ne approfitta per sciacallare la vicenda


È partita una gogna mediatica dopo che Malika Chalhy, la 22enne cacciata di casa e minacciata dai suoi genitori perché lesbica, ha detto di essersi comprata una Mercedes «per sfizio».
La ragazza ha infatti ricevuto circa 150.000 euro in donazioni, ma quanti hanno partecipato alla raccolta fondi per permetterle di rifarsi una vita si sono sentiti offesi da quell'acquisto ritenuto troppo costoso. Era andato bene quando si era pagata un anno d’affitto a Milano, sie era comprata i vestiti che non aveva più, si era è pagata il dentista... Ma ora l'auto, ritenuta troppo costosa, è stata messa in discussione. E poi c'è il suo essersi contraddetta nel promettere di voler donare parte di quei soldi in beneficenza con Laura Boldrini, con la senatrice che ha smentito qualsiasi collaborazione per far nascere una associazione per le vittime di discriminazione.
Insomma, dubbi e perplessità che oscillano tra chi avrebbe voluto garantirle una vita e non delle ricchezze e chi pensa che una persona possa fare ciòc he vuole con i soldi che gli si è dato. In fondo, anche quando si danno dei soldi ad un senzatetto non sapremo se li userà per mangiare o se si comprerà altro...

Il risvolto più grave, però, è come gli avvoltoi legati alle ricche lobby integraliste ne abbiano approfittato per lanciare le loro solite offensive. Ad esempio, il signor Mario Adinolfi si sente legittimato a insultarla e a starnazzare che avrebbe "venduto la famiglia" perché non ha taciuto davanti alle discriminazioni, rilanciando il suo sostenere che nessuno farebbe nulla se non ne ricava dei soldi (il che potrebbe dunque poter essere ritenuta la logica con cui ha cercato di tramutare l'omofobia in un busness):



Peggio ancora ha fatto la sua Sara Reho, la quale mette in dubbio il fatto che Malika sia mai stata discriminata. ne approfitta anche per diffamare i Papà per scelta, da mesi al centro delle sue invettive e dei suoi insulti:



Anche solito Simone Pillon si è affrettato a rilanciare le pagine del giornaletto di CasaPound, confondendo delle libere donazioni con i soldi stanziati dallo stato. Ed è elargendo bieco populismo che scrive:



Insomma, le lobby integraliste sono già al lavoro per garantire che i ragazzi che subiscono violenze in famiglia non abbiamo aiuto o sostegno.
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