De Carli insiste nel sostenere che i crimini sarebbero "libertà" e che la libertà è un crimine


L'adinolfiniano Mirko De Carli ha un po' rotto col suo sostenere che l'odio omofobico sarebbe "libertà di pensiero" solo perché a lui pare andar bene che ci siano fascisti che aggrediscono i gay per strada. Eppure lui si dice convinto di quella sua teoria, vantandosene pubblicamente:



E mentre dice che l'odio sarebbe "libertà di pensiero", si inventa pure che riconoscere ad un malato di SLA il diritto di morire con dignità significherebbe "ammazzare" la gente:



Quindi i crimini d'odio vanno bene e i diritti riconosciuti dalla Corte Costituzionale no? La discriminante dovrebbe essere il fatto che lui vuole che gli altri siano obbligati a fare quello che dice lui?

Ma dato che noi restiamo la sua ossessione, il signorinello scrive:



Ovviamente lui non ha censurato i nomi, fottendosene di come la legge vieti di pubblicare dati personali di cittadini che non hanno ruoli pubblici. Forse voleva ottenere uno di quei tipici attacchi squadristi che tanto piacciono alla gente del suo partitello, ma tra i commenti lo troviamo solo a far branco con il collega adinolfiniano di Napoli che tira in ballo la sua avvocata:



Quondi ci faccia capire: lui sfotte le persone trans e si sente offeso da chi lo tratta come lui tratta gli altri? E che c'entra l'avvocatessa berlusconiana?
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