Sito integralista denuncia che almeno 16 utenti del Vaticano avrebbero usato Grindr


Il sito integralista The Pillar ha acquistato alcuni dati da Grindr per mettersi alla ricerca di preti che usano l'app di incontri gay, ovviante intenzionato a metterli alla gogna. Le loro ricerche hanno già permesso di identificare il leader dei vescovi omofobi statunitensi, proponendosi come una risorsa pilloniana di giorno e un uomo dedito ai rapporti occasionali di notte. Lo hanno costretto alle dimissioni, ovviamente ritenendo che ad essere inaccettabile non fosse tanto la sua ipocrisia quanto la sua omosessualità.
Ora hanno puntato lo sguardo sul Vaticano, sostenendo che i dati in loro possesso mostrano «almeno 16 cellulari che emettevano segnali dall’applicazione per dating e hookup gay, Grindr» all’interno delle aree non pubbliche di Città del Vaticano.
Non è ancora molto chiara la reazione della Chiesa ma, secondo il New York Times, ci sarebbe già stato un incontro tra i rappresentanti del The Pillar e il Vaticano il 17 luglio scorso.
da parte sua, Grindr nega di aver mai venduto dati: «Non crediamo che Grindr sia all'origine del rilascio dei dati. Né, tanto meno, crediamo che le prove riportate possano dimostrare che questo sia il caso. Grindr non vende dati riguardo i propri utenti a nessuno».
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