A Pillon non sta bene che Zan abbia una mamma


Il leghista Simone Pillon ha deciso che quest'oggi avrebbe istigato i suoi proseliti alla discriminazione scopiazzato gli insulti a Zan scritti del suo amico Luigi Carollo, ossia quel pastore evangelico che ha pregato con lui su Facebook invocando il dominio di Orban sui nostri figli.
Ripetendo a casaccio i peggiori slogan coniato dalle organizzazioni neofasciste a lui vicine, il leghista inizia a starnazzando che sia fatto divieto chiamate "mamma" la propria madre se sui moduli scolastici non è specificato il sesso del genitore. Quindi lui probabilmente chiamerà sua madre "genitrice" dato che sui suoi modulo scolastici si usava la dicitura "genitore o chi ne fa le veci".



Superando l'incoerenza insita nei leghisti, il senatore sostiene che la parola "mamma" dovrebbe implicare che avere due mamme o due papà non vada bene, arrivando a insultare un onorevole che propone una legge contro l'odio in cui non si parla di genitorialità. Insomma, siano di fronte ad invettive prove di causa ed effetto che pongono il leghista nella posizione del bulletto che insulta le mamme altrui.
Se il senatore non si scorda mai di insultare i bambini nati mediante GpA, pare non sapere che ad accedere a quella pratica siano soprattutto copie etere che non rientrerebbero nel suo messaggio nitroso d'odio, ovviamente sostenendo che sarebbe per il bambino che si dovrebbe preferire nascere con genitori eterosessuali che magari costringono i figli alla prostituzione piuttosto che con due amorosi papà che sapranno dare il meglio a loro figlio.
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