Provita pare eccitatarsi davanti all'omofobia lituana


Non solo Polonia e Ungheria. L'organizzazione forzanovista Provita Onlus vede anche nella Lituania un esempio da emulare:



Sostenendo esista una fantomatica "propaganda gay" manco pensassero che gli orientamenti sessuali possano essere insegnati come sostiene il loro Orban e il loro Putin, gioiscono all'idea dei bambini che resteranno in orfanotrofio perché il signor Jacopo Coghe teorizza che i suoi coiti siano ciò che definisce un buon genitore. E pazienza se ci sono etero che fanno prostituire i figli, a lui importa solo che ogni vagina sia stata penetrate da un pene maschile.

Luca Volontè, ex Udc, scrive con soddisfazione:

Il presidente lituano Gitanas Nauseda nei giorni scorsi ha usato parole forti e chiare per respingere le richieste che erano state fatte dagli organizzatori del Gay Pride: no alle adozioni per le coppie omosessuali, no all’insegnamento LGBTI nelle scuole.

A quel punto si inizia a dire che il contrasto all'odio o a quelle violenze promosse da criminali che dicono di poter "curare" i gay siano inaccettabili, con Volonté che li spaccia addirittura per "privilegi":

Nei giorni scorsi i rappresentanti delle organizzazioni LGBTQ+ avevano incontrato il Presidente del Parlamento e consegnato una lista di richieste di 14 punti, tra cui assicurare il diritto al matrimonio, all'adozione, indipendentemente dal sesso; di dare garanzie sociali e servizi a tutti senza discriminazioni basate sullo stato di famiglia; di legalizzare procedure "dignitose" di cambio di sesso; di modificare la legge sulla protezione dei minori contro l'effetto dannoso della pubblica informazione, la semplificazione del rilascio di documenti personali dopo un cambio di sesso, e l'insegnamento della comunità LGBTQ+ e dei vari orientamenti, identità sessuali ed espressioni nelle scuole, college e università.
Infine si chiedeva che i servizi sanitari fossero forniti senza discriminazioni basate sull'identità di genere, l'orientamento sessuale o l'espressione di genere, il divieto alle terapie di conversione e norme dure contro ‘crimini e linguaggio di odio’. La risposta pubblica e forte del Presidente lituano Gitanas Nauseda ha chiuso la discussione e almeno per ora la Lituania ha respinto al mittente la richiesta di privilegi LGBTI.

Ci spiegano poi che li eccita pensare che le famiglie gay abbiano meno diritti:

Il Presidente Nauseda già nel luglio scorso, in un’altra intervista aveva anticipato che non avrebbe mai firmato alcuna legge che equiparasse il matrimonio tradizionale (uomo-donna) alle unioni omosessuali e LGBTI. A fine maggio scorso era stato il Parlamento a bocciare la proposta di legge che voleva equiparare matrimonio e unioni civili.

Insomma, per loro la non discriminazione sarebbe un "privilegio" e l'odio un valore a cui indottrinare i bambini.
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