"Se avessi un figlio gay lo brucerei in un forno". Il 16 settembre la prossima udienza per il leghista Giovanni De Paoli


Si terrà il 16 settembre, alle ore 10 davanti al Giudice Massimo Todella, la prossima udienza du Giovanni De Paoli, l’ex consigliere regionale leghista attualmente rinviato a giudizio perché accusato di aver dichiarato, a margine di una seduta della commissione regionale sulla famiglia, che «se avessi un figlio gay lo brucerei in un forno».
La Presidentessa del Comitato per gli immigrati e contro ogni forma di discriminazione, Aleksandra Matikj, in qualità di denunciante commenta: «Questo processo è molto importante: è il primo caso contro l’omofobia in Italia.
Benché il problema sia stato sollevato inizialmente dalla politica, crediamo che sia un precedente giudiziario che possa aiutare migliaia di vittime presenti e future.
Come Comitato, che oramai fa parte anche dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), combattiamo le discriminazioni fin dal 2012. Speriamo, inoltre, che il Ddl ZAN, che abbiamo appoggiato dalla Liguria con quasi 60mila firme già consegnate e accolte dal Senato dalla Repubblica italiana, venga approvato affinché le Persone possano difendersi dai reati di omo-lesbo-bi-transfobia».

Ma quello di De Paoli non è l'unico fronte che preoccupa il comitato. Davanti all'arrivo del sindaco di Genova, Marco Bucci, in appoggio al suo candidato Guido Guelfo come sindaco di Bogliasco, dichiarano: «Non dimentichiamo quando la giunta del Sindaco Bucci aveva voluto cancellare le vacanze per i diversamente abili, anche se un fatto di tre anni fa. Con la sua politica, siamo preoccupati che anche a Bogliasco possano accadere in futuro gli eventuali episodi simili - spiega Aleksandra Matikj- Come dimenticare, inoltre, quando lo stesso Sindaco di Genova l'anno scorso si era rivolto a Cristina Lodi, Consigliera comunale, una mamma tra l'altro alla quale, mentre parlava durante un'assemblea, pubblicamente le aveva fatto il gestaccio del “ma vaffa…” Questi sono esattamente gli esempi apparentemente misogini che non vanno proprio fatti, né tanto meno dati come esempio in quanto istigano alla violenza, soprattutto in famiglia e sui luoghi di lavoro dove invece le Donne andrebbero rispettate e trattate alla pari e non come se fossero inferiori. Speriamo che anche qua non si accenda quella micia di follia in alcune persone che, come spesso si legge sui giornali, a seguito di certi gestacci pubblici da parte di alcuni presunti “idoli”, compiono dei veri e propri atti violenti, che trattasi di quelli fisici, che psicologici.
Infine, come dimenticare l'ordinanza che la sua Giunta da anni porta avanti sanzionando i più poveri con 200 euro di multa e un processo penale per il furto, se prendono degli oggetti della spazzatura perché poveri, in una città "mugugnosa" sì ma che ha da sempre e con un grande cuore aiutato gli ultimi. Per assurdo, quelle persone andrebbero aiutate proprio dal Comune di Genova... 10 mila firme raccolte che i Genovesi ci hanno chiesto di consegnargli per annullare quella vergognosa ordinanza, portate anche tramite una Mozione presentata dal Movimento Cinque Stelle, sono servite a nulla visto che della volontà dei Cittadini, Bucci se n'è fregato, esattamente come per Via Paolo Borsellino e Via Emanuela Loi per la realizzazione delle quali però c'erano dei presupposti. Per qualche motivo a noi sconosciuto, non c'è stato verso affinché chi ha dato la propria vita in veste anche da Magistrato nella lotta contro la mafia in Italia, possa essere stato ricordato anche nel capoluogo ligure.
Da non scordare il fatto che lo stesso Bucci che verrà oggi a fare le polemiche anche a Bogliasco è lo stesso che ha maggiormente appoggiato, ed è appoggiato, dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti che, bene ricordiamo quando l'anno scorso durante l’emergenza sanitaria causata del covid- 19 disse: “Anziani non indispensabili” provocando lo sdegno di tutti quanti...
Speriamo che le politiche del genere non vadano accolte anche a Bogliasco, la quale non vorrebbe, tra l'altro, finire cementificata come sta succedendo a Nervi, più precisamente a Capolungo, dove a seguito di una frana di 7 anni fa inoltre, ci sono ancora quattro famiglie sfollate dei Cittadini onesti che stanno tuttora aspettando un aiuto concreto dal Sindaco Bucci».
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