Anche oggi Adinolfi si è dato ragione da solo, elogiandosi per la sua difesa delle formazioni neofasciste


Nella retorica di Mario Adinolfi, lui non esprime mai opinioni: lui «spiega» verità rivelate di cui si ritiene il detentore. Ed oggi ci «spiega» che lui avrebbe evitato la guerriglia no-vax pagando le loro pretese con i nostri soldi.
La sua teoria è che il problema non è la tolleranza che si è concesso a chi ha fomentato le piazze per gli ultimi mesi a suon di fake-news, ma uno stato che non si piega ai violenti che pretendono di potersene andare in giro ad infettare gli altri dietro spinta delle organizzazioni mneofasciste.

Dalla sua pagina di propaganda, scrive:

Da mesi proviamo a spiegare che ideologizzare il green pass rendendolo un totem avrebbe creato un clima sociale insostenibile. Abbiamo avanzato proposte, per primi quella dei tamponi gratuiti anche salivari, ma anche l’idea danese che ha usato il green pass fino al raggiungimento della soglia del 70% dei vaccinati, poi ha rimosso tutte le limitazioni. L’Italia è all’80%. I fatti hanno reso ragione alla nostra analisi, la rabbia è montata ed è montata anche in piazza.

Se è surreale voglia darsi ragione quando in realtà ha semplicemente constatato quanto tutti saprebbero, tenta di darsi ragione anche nel suo sostenere che bisognerebbe togliere il pane della bocca dei bambini per pagare i negazionisti che ci vogliono infettare in modo che loro vivano tra privilegi e benefici pubblici sulle spalle di chi ha fatto il proprio dovere.

A quel punto Adinolfi assicura che lui avrebbe saputo come gestire l'ordine pubblico, anche se è molto facile elargire sentenze a fatti avvenuti quando erra inimmaginabile che i fascisti avrebbero assaltato la Cigl nonostante i sindacato non avessero nulla a che vedere con il greenpass:

Il governo sapeva tutto e ha fatto sì che l’assalto alla Cgil si producesse. Lo stesso Castellino ha annunciato l’assedio alla sede del sindacato di Landini dal palco della manifestazione, l’ex Nar Luigi Aronica trattava sotto palco con la Digos una “scorta” della polizia che ha accompagnato i manifestanti pacificamente attraverso Villa Borghese per raggiungere la sede sindacale, salvo caricarli anche con blindati lanciati contro la folla a piazza Brasile, per innescare il clima violento che si è poi scatenato a Corso Italia, poche centinaia di metri più in là. La sede della Cgil è stata lasciata sguarnita quando bastava piazzare due blindati per renderla intangibile dai manifestanti.

Il fondamentalista inizia a dire che il governo avrebbe teso un agguato iai poveri fascisti:

Non è stato fatto nulla. Perché? Per avere quelle foto dell’assalto, criminalizzare e “fascistizzare” l’intera protesta contro il green pass, piegando così le residue resistenze di quei 4 milioni di lavoratori sui 23 milioni di impiegati che, non essendo vaccinati e non volendo spendere 200 euro al mese in tamponi, il green pass non potranno esibirlo vedendo messo a rischio il posto di lavoro dal 15 ottobre. Gran finale dell’operazione doveva essere la manifestazione “antifascista” convocata nel sabato del silenzio elettorale il 16 ottobre a piazza San Giovanni a Roma, per dominare l’informazione anche a urne aperte con l’obiettivo ulteriore di battere agevolmente il povero Michetti ormai consegnato all’etichetta di “fascista e antisemita”.

Insomma, lui giura sulla sua tessera da giornalista che sarebbe una macchinazione per attentare al povero esponente di destra che manco può più insultare gli ebrei con slogan da Ventennio. E piange per i poveri fascisti a cui pare voler mostrare tutta la sua vicinanza.
Si lamenta anche che i lavoratori che pretendono di andare negli uffici ad infettare gli altri dovranno provare il loro stato di salute dopo che hanno rifiutato il vaccino che gli sarebbe stato pagato con i nostri soldi, di fatto riproponendo il suo invito a pagargli le spese. Secondo i suoi dati, 200 euro al mese in tampone per 4 milioni di persone significano 800 milioni di euro al mese spesi per pagare le pretese dei negazionisti.

Adinolfi passa a difendere le formazioni dichiaratamente fasciste, sostenendo che a lui non gliene frega nulla di come la loro esistenza sia contraria alla nostra Costituzione:

Corollario di tutta l’operazione, lo scioglimento per decreto dopo adeguata mozione piddina di Forza Nuova, che aprirebbe lo scenario politico imbarazzante del precedente della cancellazione di una forza sgradita a chi governa a seguito di un atto parlamentare di maggioranza. Mi si dirà: ma quella forza è fascista e la Costituzione vieta la riproposizione del partito fascista. Vero. Ma da trent’anni quella forza si presenta alle elezioni, l’ultima volta alle politiche del 2018 con Marco Minniti ministro dell’Interno, con nessuno che affacciò il benché minimo dubbio sul diritto di Forza Nuova a chiedere il sostegno degli elettori. Che mai hanno avuto, riportando sempre percentuali irrisorie. Lo scioglimento servirà solo a esacerbare gli animi e estremizzarne i militanti.

Quindi ci teniamo i fascisti perché sono violenti? Dobbiamo accettare che sfascino le città e che aizzino i violenti perché una maggioranza non dovrebbe far rispettare la legge o sarebbe un affronto alle minoranze? Ma che sta dicendo???

Adinolfi inizia a dire che in piazza non ci fossero fascisti ma il "popolo", anche se lui stesso ammette che quel suo popoletto è una minoranza. Il tutto asserendo che le sue discutibili teorie sarebbero fatti:

I fatti ci dicono che l’80% della popolazione italiana adulta è vaccinata. I fatti ci dicono che le piazze che hanno provato a “fascistizzare” sono in realtà piazze di popolo. I fatti ci dicono che portuali e autotrasportatori sono pronti a bloccare il rifornimento di merci, con l’effetto di un immediato tracollo economico. I fatti ci dicono che bloccare un porto come Trieste significa far saltare immediatamente gli investimenti di British American Tobacco, dei turchi, degli ungheresi, dei tedeschi di Amburgo, del Pnrr: valgono più di un miliardo di euro e migliaia di posti di lavoro.

Quindi i fatti dici dicono che Adinolfi è per cedere a qualunque ricatti gli venga proposto? Vorrebbe calarsi le braghe davanti ad ogni violento? Ci sta dicendo che i portuali che si sono vaccinati vanno costretti a rischiare la vita perché il camerata Fabio Tuiach si dichiara negazionista mentre inneggia ai terroristi dell'Isis?

Arriva così a dare i suoi consigli non richiesti al Presidente del Consiglio:

Il mio consiglio a Draghi è di non far soffiare sul fuoco gli apprendisti stregoni che ha nel governo. Draghi sa far di conto. Con 4 italiani vaccinati su 5 il green pass, come in Danimarca, non serve più. Si mantengano le regole di prudenza, di distanziamento, di sanificazione.

Quindi ci sta dicendo che chi non ha fatto la sua parte deve essere premiato e deve risultare un costo per le persone oneste? Quindi vuole insegnare ai bambini che la violenza paga e che è fesso chi fa qualcosa per gli altri? E davvero Adinolfi ha conoscenze scientifiche tali per decidere che i maggiori luminari non siano capaci di capire che lui ha deciso che il greenpass non servirebbe più?

In una frase in cui pare auto-proclamarsi statista, Adinolfi aggiunge:

Servono statisti in grado di fare sintesi e costituzionalizzare la protesta, come avrebbe fatto Aldo Moro, invece di scatenare la contrapposizione fuori tempo massimo tra fascisti e antifascisti, che costò poi Palazzo Chigi a Fernando Tambroni. Draghi sa come si fa. Questo è il tempo di un nuovo “whatever it takes” per salvare la pace sociale in un Paese già stressato da venti mesi difficilissimi. È il tempo della politica alta, non delle basse cucine dove si confezionano ricette avvelenate con il retrogusto di un passato che speravamo di esserci lasciati definitivamente alle nostre spalle.

Quindi per lasciarsi alle spalle la pandemia basterebbe calare le braghe davanti ai nostalgici del Duce? E Adinolfi lo dice perché ci crede o perché ambisce ai voti dei negazionisti dato che ha sperimentato che la sola omofobia non gli procura più dello 0.,19% di voti?
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