De Carli: «Noi facciamo pernacchie ai gay che intasano il parlamento con il ddl Zan»


Mirko De Carli milita in un partino che rappresenta lo 0,19% degli elettori, eppure ha pure la sfacciataggine di dire che i gay sarebbero una minoranza di cui bisognerebbe fregarsene. Picchiano un ragazzino perché gay? A lui non interessa, lui preferisce parlare di come dare soldi e privilegi ai maschi eterosessuali di pelle bianca o di elargire soldi pubblici alle donne che rinunceranno a lavorare!
Ricorrendo ai neologismi coniati da Salvini, De Carli si inventa improbabili contrapposizioni tra la sua Terragni e il mondo civile, ovviamente negando che i "quattro amici al bar" sono quei gruppi che il suo Pillon ha portato in Senato. E tutto questo solo dopo aver difeso i fascisti di Forza Nuova sostenendo che i poveri camerati sarebbero perseguitati perché "non di sinistra" mentre inneggiano al dice e invocano il fascismo:



Se lui si vanta di fare pernacchie ai ragazzini che sono stati mandati in ospedale dai fascisti, l'esponente adinolfiniano inizia a dire che il contrasto ai crimini d'odio "intaserebbe" il parlamento. Si inventa persino che l'introduzione di aggravanti significherebbe istituire un "nuovo reato", anche se persino i bambini sanno che le aggravanti si applicano si reati già esistenti:



Ed è a nome di uno 0,19% di omofobi che invoca la soppressione dei diritti civili nel grembo della madre patria. Davanti al prossimo ragazzino che verrà aggredito sulla base del suo orientamento di genere, sapremo chi ringraziare quando i criminali saranno dispensati dalle aggravanti derivanti dalla matrice d'odio del loro reato.
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