Don Bianchi e Malan continuano ad aizzare i fascisti e il greenpass diventa la chiave per aprire le porte degli inferi


Don Mirco Bianchi dice di non aver capito perché mai chi non si è vaccinato dovrà provare di non essere infetto in modo da non mettere a rischio la salute dei colleghi. Ed ovviamente il parroco di Gatteo a Mare invita i fascisti a "fare qualcosa", quasi non gli fossero bastati i raid guidati da Forza Nuova la scorsa settimana:



Ovviamente allineato alla propaganda populista, don Bianchi dice di non capire perché mai un lavoratore dovrebbe avere il diritto di non doversi ammalarsi per lavorare. Al contrario, lui invoca il "diritto" dei negazionisti a poter andare a contagiare i colleghi sul posto di lavoro, approfittandone per alimentare rabbia sociale.

Arriva così Lucio Malan di Fratelli d'Italia, il quale si affretta ad irridere qualunque misura possa contenere il propagarsi della pandemia:



Ma neppure Malan può sperare di fare sparate più grande dei seguaci di don Bianchi, i quali si dicono certi che il greenpass sia la chiave degli inferi e che oggi l'Italia verrà consacrata a Satana:





Serve commentare? Eppure non è difficile da capire: esiste un virus che sta uccidendo migliaia di persone, esiste un vaccino che può salvare milioni di vite ed esistono i negazionisti che vogliono prestarsi come mezzo di diffusione del virus. Dato che non possiamo restare in lockdown a vita, è necessario che chi non ha diminuito i rischi di trasmissione grazie al vaccino sia protetto dai negazionisti, ai quali verrà chiesto di provare di non essere infetti. Se poi loro ci vedono diavoli figure infernali, il problema rischia di diventare psichiatrico e non più politico. Ed è davvero strabiliante come a vedere "dittatura" nella tutela della salute pubblica siano solo quelli che inneggiano alla dittatura fascista...
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