La disfatta dei populisti
La sconfitta dei populisti in tutte le principali città italiane ha dimostrato che l'ideologia populista non è inarrestabile, anche se Salvini e la Meloni hanno fatturato multo sul promettere sistematiche discriminazioni contro interi gruppi sociali. Ma forse qualcuno ha iniziato a capire che il solo odio non bastava quando c'erano da gestire pandemia che non possono essere risolte da chi cavalca farmaci miracolosi o voleva aprire tutto e chiudere tutto a giorni alterni.
Ma, soprattutto, le elezioni hanno confermato che non bisogna avere paura di promuovere i diritti civili dato che la popolazione è più intelligente di come le destre la descrivono.
Dopo le vittorie al primo turno di Milano con Beppe Sala, Bologna con Matteo Lepore e Napoli con Gaetano Manfredi, anche Roma e Torino hanno scelto la sinistra con Roberto Gualtieri e Stefano Lo Russo. Ai romani non toccherà essere governati dal tizio che fa battute antisemite mentre parla di autobus a chi gli chiede la sua posizione sui diritti civili.
Da registrare è anche la crescente sconfitta di chi stipula contratti con le organizzazioni integraliste in stile Provita Onlus. Evidentemente la loro promessa di trasformare l'Italia in una nuova Ungheria non convince l'elettorato.