Adinolfi si lancia nell'ennesimo sciacallaggio dei bimbi di Bibbiano per promuovere odio omofobico


Mario Adinolfi deve avere un'idea di "famiglia" davvero aberrante visto che lui la riconduce sempre e solo alle sue scopate. Ribadendo che lui ritiene che ciò che renda genitori è il coito di un uomo in una donna a lui sottomessa che venga pagata dallo stato per produrre prole, non ha perso tempo per strumentalizzare i processi del caso a Bibbiano all'interno di quella sua retorica che, per sua stessa ammissione, è finalizzata all'istigazione alla discriminazione.

Se ieri giurava sulla vita delle sue figlie che non vede alcuna differenza tra un gay che rischia di essere aggredito per strada e un etero che mai verrà aggredito sulla base del suo orientamento sessuale un virtù di come lui sostenga che la legge non debba tener conto delle differenze, oggi dice che l'orientamento sessuale di due singole indagate su 20 debba riportare il tema della questione ad un attacco a chi condivide il loro orientamento sessuale.
I fatti non lo interessano, a lui interessa solo attaccare le famiglie omogenitoriali e sostenere che "naturale" sarebbe sinonimo di eterosessuale, magari negando pure che esista l'omofobia. Ed è così che dalla sua pagina di propaganda, scrive:









Immancabile è quel ricorso al "noi contro loro" che fu alla base della propaganda nazista, spiegando perché Adinolfi abbia partecipato con entusiasmo ai festini neonazi di gruppi che si ispirano alle SS hitleriane. Ed ovviamente i bambini diventano oggetti da usare per sostenere teorie folli, calpestando la loro dignità pur di inveire contro le famiglie che lui non vuole possano esistere in quanto non ritenute espressione delle sue pulsioni sessuali.
Nel suo racconto, un padre omofobo diventa l'eroe, mentre le lesbiche vengono descritte come pazze e malate di mente contro cui indirizzare l'odio dei suoi seguaci selezionati per omofobia, intolleranza e propensione ad atteggiamenti non cristiani.
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