Il pastore evangelico Luigi Carollo attacca i centri anti-omofobia, accostandoli alla pedofilia


Il pastore evangelico Luigi Carollo è un effetato omofobo che va in giro a dire che i gay sono «malati mentali» e che il genitore omofobo può «educare» i figli all'eterosessualità poiché «Dio non commette errori» e dunque non si «nasce gay» perché essere gay e sbagliato e fa schifo a un Dio che vota Giorgia Meloni.
Grazie alle organizzazioni forzanoviste finanziate dalle lobby filo-russo di estrema destra, è stato pure invitato sulle reti populiste di Mediaset a raccontare quelle sciocchezze.
Se un qualche deficiente gli desse retta, sarebbero inimmaginabili le violenze che verrebbero incerte ai loro figli a causa di Carollo. Ma a lui non basta, oltre a difendere chi protegge i fascisti che delinquono per motivi d'odio, starnazza che a lui non va bene che lo stato finanzi i centri anti-omofobia per le vittime della sua propaganda, ovviamente a nostre spese dato che la "chiesa" di Carollo è registrata come "onlus".

Attraverso un surreale post pubblicato sulla sua pagina di istigazione alla discriminazione, il pastore scrive:

Sapete dove vanno a finire i soldi dei contribuenti? Allora che facessero le cose in maniera equivalente! Soldi alle associazioni LGBTQ, a fiumi: hai appena dato un sacco di soldi agli stessi che vogliono tapparti la bocca e rieducare i tuoi figli. Non è fantasia. Dopo la grande vittoria contro il DDL Zan, sembrerebbe che Zan e compagnia vogliano fartela pagare...

Se non doveste capire di che diammine stia parlando il pastore, la sua tesi è che i crimini d'odio sarebbero "libertà di espressione" e che dunque l'ipotesi che i delinquenti siano chiamati a rispondere dei loro crimini significherebbe "tappare la bocca" ai poveri omofobi. Il suo sostenere che qualcuno voglia "rieducare" i figli si basa sul suo sostenere che è doveroso avere l'ora di religione in classe, ma una giornata facoltativa all'anno dedicata all'educazione al rispetto lo farebbe schiumare di rabbia perché poi non potrà più indottrinare i suoi figli ad essere omofobo quanto lo è lui.
Infine i "soldi a fiume" sarebbero i pochi fondi stanziati dallo stato per sovvenzionare i centri anti-violenza e ile case rifugio dove potranno scappare i figli che avranno la sfortuna di avere genitori omofobi che agiranno secondo i consigli di Carollo.

Rilanciano a pappagallo la propaganda curata da Jacopo Coghe e Toni Brandi per conto dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, il pastore prosegue:

Il Dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio, tramite l'Unar, ha inondato di soldi dei contribuenti (cioè anche tuoi) le associazioni LGBTQIA: ha infatti assegnato 4 milioni di finanziamenti per la costituzione di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere. Tra i 37 centri LGBTQIA finanziati, troviamo anche centomila euro destinati al Circolo Mieli (sì, quello dedicato a Mario Mieli, un personaggio che nei suoi scritti promuove persino la pedofilia).

Ovviamente è falso che Mieli abbia "promosso la pedofilia" dato che nei suoi scritti si limitò a criticare i bigotti che dicevano che i minorenni fossero soggetti asessuati. Ed è davvero patetico che Carollo rilanci le accuse per cui è attualmente indagata la signora Silvana De Mari, peraltro cercando di negare che se devono centro anti-violenza è per colpa di personaggi come lui.

Inventandosi teorie complottistiche, prosegue:

Hanno inserito quasi di nascosto un emendamento nel Decreto legge Infrastrutture e trasporti n. 121/2021, ora approvato definitivamente, vietando qualsiasi forma di pubblicità sulle strade interpretabile come "discriminatoria con riferimento all'orientamento sessuale o all'identità di genere". Sappiamo bene cosa significa: in pratica non si potrà affiggere un manifesto che dice che i bambini sono maschi e le bambine femmine, o che due uomini non fanno una madre...

Il riferimento è alla norma che vieta pubblicità sessista e contro gruppi di persone. Come non si potranno pubblicare bestemmie sui cartelloni pubblicitari, neppure si potranno usare i fondi russi per imporre campagne d'odio contro l'esistenza e la dignità di interi gruppi sociali.

Inizia così a dire che lui non vuole che sia riconosciuta l'identità di genere:

L'assalto LGBTQIA è continuato anche a livello regionale: è stata presentata lo scorso 3 novembre, in seno al consiglio regionale della Puglia, una nuova proposta di legge contro l'omotransfobia che si basa su quella "identità di genere" tanto cara al DDL Zan.

Peccato che quella sia una nozione giuridica riconosciuta anche dalla Consulta e fa ridere che Carollo pretenda che si neghi l'esistenza di una realtà oggettiva solo perché lui non la vuole accettare. Ed ancora:

Pure la scuola è sempre di più terreno di scontro: lo stesso Onorevole Zan già nel mese di ottobre è intervenuto personalmente al liceo Cannizzaro di Palermo, dove senza alcun contraddittorio ha tenuto un incontro sul gender. Il medesimo Alessandro Zan si è recato qualche giorno fa a Oristano, dove ha indottrinato più di 250 studenti del liceo classico "De Castro". Anche altrove l'infiltrazione gender è continuata: ad esempio, l'ennesimo istituto scolastico, questa volta al liceo Scacchi di Bari, ha adottato la "carriera Alias" (cioè "trans*"), col fine di facilitare la "transizione di genere" degli studenti...
Non possiamo stare a guardare... dobbiamo reagire!

Tradotto, lui esige che le studentesse trans siano chiamate al maschile, non vuole che si parli di rispetto nel nome del fantomatico "gender" che lui pare non sapere manco cosa sia e inveisce come un indemoniato contro le persone trans perché lui non accetta che possano vivere in santa pace la loro vita. Ed ovviamente invita i suoi proseliti alla violenza, invitandoli a battersi perché lui possa riuscire a danneggiare quante più vite gli sarà possibile pur di raccontare ai suoi figli che il suo portasi a letto loro madre sia ciò che dovrebbe garantirgli privilegi e renderlo una sorta di nuovo "ariano".
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