Magia. Ora Lega e Italia Viva non hanno più problemi con l'identità di genere


Per mesi i senatori delle destre hanno giurato sulla vita dei loro figli che il ddl Zan avrebbe avrebbe aperto al self-id e che chiunque avrebbe potuto percepirsi come uomo o donna a seconda del capriccio del momento. Dicevano che si sarebbe potuto scegliere se essere uomini o donne al proprio risveglio e che si sarebbe potuto cambiare identità ogni giorno, in quel loro sostenere che un percorso di transizione sarebbe facile quanto cambiarsi le mutande.
Renzi gli ha dato corda, proponendo di sostituire la dicitura "identità di genere" con un più inconsistente uso del termine "transfobia", del tutto privo di qualunque valore giuridico. Ed ufficialmente il ddl Zan è stato ucciso perché Lega e Italia Viva sostenevano fosse preferibile tollerare l'istigazione alla discriminazione piuttosto che accettare l'esistenza del genere.
Mentre Pillon non ha ancora finito di esultare e di correre senza mascherina per il Senato in cerca di abbracci virili von latri uomini, capita che il governo ha aapprovato un decreto che vieta «sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche».
Per magia, la presenza della dicitura «identità di genere» non era più un problema o motivo per giustificare pestaggi e aggressioni a danno delle minoranze. Ovviamente protesta Provita Onlus in quanto ideatrice della bufala sul self id, ma a livello politico Pillon non si è scomposto mentre si approvava quel testo.
Tutto ciò rende chiaro che le finte mediazioni e le poloniche dei mesi scorsi sono state una presa in giro dei cittadini, dato che gli spergiuri di Renzi e di Salvini erano solo un pretesto.
1 commento