Nicola Porro difende il professore che non fa lezione ai maschi che manifestano contro il sessimo


Nicola Porro ha sentenziato che il fondamentalista Martino Mora ha fatto bene a rifiurarsi di fare lezione dinnanzi a maschi che lo offendono indossando gonne contro il femminicidio durante la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Lo annuncia il professore di estrema destra, elogiando i giornalisti che ordinano ai loro lettori cosa debbano pensare:



Dicendo che la scuola dovrebbe limitarsi ad insegnare a fare di conto e non certo a manifestare un libero pensiero in contrasto con l'ideologia di estrema destra dei propri professori, Porro scrive:

Qualche tempo fa, non ci saremmo neppure posti il problema. A scuola si va per imparare a far di conto, a leggere e a scrivere. Non per combattere battaglie per questo o per quel motivo. Il luogo merita il giusto contegno, anche nel vestirsi. Sarà per questo che un professore del liceo scientifico “Bottoni” di Milano s’è rifiutato di fare lezione a tre studenti vestiti “in modo inappropriato”. Cioè con la gonna.

A quel punto Porro inizia a dire che lui ha deciso che avrebbe ragione il professore no-vax a pretendere che sia impedita ogni libertà di espressione:

Il diretto interessato dal canto suo, resta fermo sulle sue posizioni. “Quel vestiario era inaccettabile, totalmente inadeguato al contesto. E avrei avuto la stessa reazione se fossero venuti vestiti da clown o da Babbo Natale“. Il bello è che dopo essersi rivolti alla preside, i tre giovani sono riusciti ad ottenere che il professore venisse “cacciato” dalla scuola. “La dottoressa Mezzatesta ha dato un ordine che non poteva dare – ribadisce il Mora – quello di allontanarmi da scuola, sono quindi io la parte lesa”. Anche perché, dice con qualche ragione il professore, “per solidarizzare con le donne non c’è bisogno di vestirsi da donne“. Si possono fare cortei, dichiarazioni sui social, iniziative varie: ma tra i banchi ci si presenta ben abbigliati. “Io a scuola – conclude il prof – vado in giacca e cravatta non perché voglio fare l’elegantone ma perché considero la scuola un santuario di coltura e educazione che merita un vestiario adeguato. E voglio che gli alunni facciano lo stesso: non siamo al Carnevale di Viareggio”. Come dargli torto?

Bhe, dargli torto non è certo difficile e, a giudicare da come veste Mora e il suo amichetto Pillon, sembrano loro ad essere pronti per il carnevale.
Ma forse, a preoccupare Porro potrebbe essere l'idea che i ragazzi manifestino un libero pensiero al posto di obbedire ciecamente alla propaganda populista.

Dal canto suo, Mora nega la realtà oggettiva che si desume dai messaggi che pubblica sui social, accusando tutti di mentire in quanto i giornali sarebbero tutti "di regime" ad eccezione della stampa salviniana:



Bhe, un tizio che parla di «omosessualismo» non può poi piagnucolare perché lo chiamano omofobo. E se se legge cosa scrive contro i migranti, definirlo "razzista" pare persino riduttivo.
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