Pillon invece contro un murales di un anno fa, ovviamente distorcendone il senso


Quando non parla contro i gay, il senatore leghista Simone Pillon ama inveire contro i vaccini. Ed è così che quest'oggi la priorita del senatore leghista è un divieto all'ironia.
Il frequentare delle piazze no-vax ha da ridire su un murales apparso oltre un anno fa a Roma, ossia quando si parlò dei primi vaccini, al quale attribuisce un significato molto distorto dell'opera:



Non è difficile immaginare che lo scopo di Pillon fosse quello di aizzare il suo elettorato di negazionisti e di fascisti, ottenendo commenti come questi:





Ma se si va oltre la falsa testimonianza offerta dal leghista che dedica i crimini d'odio alla Madonna, si scopre che la notizia di un anno fa era assai diversa:



Ai tempi, l'artista spiegò: «Ho rivisitato in maniera bizantina un’opera pop, dipingendo a mano su carta, per raccontare la speranza comune a noi tutti di poter guarire dalla malattia. Perché ho scelto il Vaticano di Porta Sant’Anna come sfondo? Perché la Chiesa sta dimostrando una nuova elasticità nei confronti della scienza. È pronta a recepirne il pensiero e gli studi, un forte segnale di apertura».
Insomma, non pare esattamente ciò Pillon giura oggi pur di aizzare i menefreghisti a chiedere che Salvini ci procuri i morti della loro amata Ungheria.
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