Pisa, il liceo nega la carriera alias ad un ragazzo trans. Gli studenti lo occupano


Geremia ha 17 anni e frequenta il liceo Ulisse Dini di Pisa. Ma la scuola esige che lo studente sia etichettato al femminile per volere di Pillon, sostenendo gli si debba negare la carriera alias perché la sua identità «urta la sensibilità dei prof» e il loro voler frugare nelle mutande dei loro studenti minorenni.
«Insieme ai miei genitori –ha accontato il ragazzo– abbiamo incontrato la dirigente scolastica per chiedere l’attivazione della carriera alias, che già esiste in altri istituti superiori in Italia e anche a Pisa, al liceo Russoli. Ma dopo avere atteso settimane una risposta definitiva, ci è stato comunicato che la scuola non era pronta ad affrontare questo percorso. Per me e la mia famiglia tutto questo è molto frustrante. I miei compagni mi sostengono fin dall’inizio e altrettanto fa la mia famiglia, anche se all’inizio i miei genitori erano spaventati da ciò a cui potevo andare incontro e che, purtroppo, è capitato. Ho subito aggressioni, anche fisiche. L’ultima tre settimane fa in piazza Vittorio Emanuele II, quando sono stato avvicinato da un gruppo di coetanei, per me sconosciuti, che mi hanno chiamato lesbica e quando ho risposto loro che ero un ragazzo è finita anche peggio: hanno iniziato a spintonarmi, per fortuna sono arrivati altri amici miei che mi hanno portato via. Inoltre i miei genitori temono ora anche ritorsioni dal punto di vista scolastico. C’è un’insegnante, in particolare, che mi ha preso di mira e che non fa altro che provocarmi e rivolgermi battutine e che quando si parla di donne mi indica apposta dicendo che la mia è ‘solo una bizza’».
Dopo il rifiuto della scuola al suo diritto alla dignità, gli studenti hanno occupato l'istituto. Ed è dunque dai giovani che giunge un barlume di speranza davanti alla bruttezza leghista e al degrado valoriale promosso da Pillon.
Commenti