De Carli attacca chi offre aiuto alle vittime di omofobia. Quando chiederanno campi di sterminio?

Esattamente, con quale diritto il signorino Mirko De Carli pretende di parlare a nome delle famiglie italiane? Con quale feroce arroganza dice che quello che vuole lui sarebbe il volere di chi si è doverosamente guardato bene dal votare lui o il partitino? La risposta pare ovvia: non ne ha alcun diritto, ma forse l'etica o la morale non devono preoccupare troppo chi ha il coraggio di scrivere messaggi come questo:



Il De Carli-pensiero pare chiaro: dato che l'elettore medio di Adinolfi vuole che i fascisti prendano a sprangate i loro figli se non si porteranno a letto delle ragazzine giovani almeno quanto quelle ostentate da Adinolfi o da Salvini, a nome di gente che lui mon rappresenta chiede che si impedisca il finanziamento dei centri anti-violenza che potrebbero aiutare le vittime dopo che Pillon è riuscito a privarle da ogni tutela giuridica.
Ovviamente si inventa pure che il contrasto ai crimini d'odio sarebbe una «campagne lgbt», ma forse nessuno ci farà caso dato che non è certo la la prima balla che il signorino si inventa contro le persone lgbt. Nei giorni scorsi prometteva "battaglia" contro una 15ene che lui afferma debba subire umiliazioni sull'autobus in quanto trans, così come difendeva chi usa i termini "fr*cio" mentre giurava che il dire che i gay siano malati di Aids sarebbe una "ironia" che lo fa scompisciare dalle risate.
Tutto questo ritrae un profilo gravissimo: da un lato il signor De Carli incita alla discriminazione e invita a fare del male al prossimo, dall'altro vuole privare le vittime da ogni tipo di aiuto. E di questo passo è difficile capire fino a quale livello di violenza si spingerà questa gente.
Inoltre pare davvero buffo che a sostenere che qualcuno vorrebbe "imporre" vite a lui sgradite sia un tale che vuole imporre leggi che vietino ad altre persone di poter vivere la prioria vita, che pretende leggi che vietino agli altri altri di poter sposare chi vogliono, che calpesta le scelte dei malati terminali e che vuole cancellare la libertà di scelta delle donne.