Ravenna. De Carli insiste: «Farò sospendere l'abbonamento agli autobus a tinte arcobaleno»


Il servizio dei trasporti di Ravenna va elogiato per aver riconosciuto alle persone trans il diritto di ottenere l'indicazione del nome di adizione sul proprio abbonamento dell'autobus, ma ha decisamente commesso un errore nel dare corda alle sterili polemiche con cui Mirko De Carli cerca visibilità sulla pelle della ragazzina 15enne che ha sollevato il caso dopo aver subito ripetute umiliazioni. A lui non sta bene che la ragazzina perché rispetto perché al suo partito non va bene che le persone teans possano esistere.
Davvero vogliono provare a dialogare con un tizio che parla al maschile di Vladimir Luxuria? Ma è ovvio che il signorino aizzerà gli intolleranti qualunque cosa gli si dica! Ed infatti l'esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi èè già tornato a diramare comunicati stampa in cui si proclama l'intollerante che farà subire umiliazioni a chi osa esistere contro il suo volere.

Ed è così che dichiara:

La risposta di Start Romagna invece di chiarire le vistose perplessità sollevate ne allarga decisamente la ragionevolezza. Abbiamo posto questioni molto precise alle quali abbiamo ottenuto risposte nebulose e cerchiobottiste. La nostra domanda era ben circostanziata: se il documento con cui si fa l’accertamento identifica Paolo come sarà possibile punire Paola senza discriminare la scelta transessuale? Risposta di Start Romagna: "tale procedura, che è applicabile nell’intertempo che intercorre tra la presentazione della domanda di cambio di generalità all’autorità competente e l’ottenimento del nuovo documento…". Ora dunque si parla di un lasso di tempo preciso e definito di cui, in prima istanza, non si era mai nemmeno fatto cenno. Quindi Start Romagna chiederà di presentare anche il documento ufficiale della richiesta di cambio di sesso della persona in causa? E allora, in questo caso, non ci sarà una violazione della privacy secondo la logica paradossale su cui pone fondamento questa assurda iniziativa? Diventa ora decisamente interessante chiedere all’Autorità Garante della Privacy cosa pensa in merito.

Insomma, siamo davanti ad un tizio che si atteggia come un bambino capriccioso che si appella a qualunque pretesto passa permettergli di esigere che le persone trans siano discriminate nel suo nome. E dopo lo spreco di soldi dettato dal fatto che qualcuno ha dovuto perdere tempo a star dietro alle sue patetiche richieste, ora promette che farà perdere tempo e denaro al Garante con domande ridicole.

Ma dato che far leva sui soldi è sempre utile se si vogliono aizzare le destre estreme contro i diritti civili, il signorino De carli prosegue:

Per quando riguarda poi se saranno usati o meno soldi pubblici lo constateremo nel prossimo bilancio di Start Romagna e ne renderemo certamente edotti i cittadini. Il Popolo della Famiglia sarà vigile affinché tutte queste idiozie ideologiche non trovino cittadinanza a spese (e danno) delle tasche e dei diritti delle famiglie e ci batteremo fino in fondo per sospendere questo abbonamento agli autobus a tinte arcobaleno.

Insomma, giura che il costo di scrivere un nome diverso su una tessera sarebbe un esborso inaccettabile e promette che lui dedicherà il suo tempo a cercare di togliere diritti agli altri pur di danneggiare i gruppi sociali che esistono contro il volere del suo partito.
2 commenti