Sara Reho è tornata ad attaccare le persone trans, difendendo chi le insulta


Sara Reho, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, è surreale mentre dice che il suo pretendere che le donne transgender siano sistematicamente discriminate sarebbe una "opinione" che merita rispetto anche se terribilmente simile a quella con cui i nazisti "giustificarono" lo sterminio di milioni di ebrei, transessuali e omosessuali nei loro campi di sterminio.
Di contro, starnazzando anche che ogni opinione contraria al pregiudizio sarebbe un atto «feroce» e «pieno di odio» da parte di chi pretende di poter vivere nonostante lei abbia deciso che a lei non sta bene la loro esistenza.
Secondo il Reho-pensiero, i buoni sono coloro che calpestano la dignità altrui e i cattivi sono coloro che osano esistere contro il suo volere, peraltro senza mai interferire con le sue opinabili scelte.

Per sostenere la sua tesi, la signorina Reho beatifica J. K. Rowing sostenendo che dal successo dei suoi libri dovrebbe derivare una legittimazione a posizioni transfobiche. Insomma, un po' come se volesse sostenere che se un pedofilo scrive un bel libro, allora non c'è problema se stupra bambini. E mentre dice che l'odio sarebbe "opinione", insulta gli attori che osano avere opinioni divergenti dalla scrittrice:



Poi capita che l'Ungheria di Orban censuri i film di Harry Potter perché ritenuti troppo gay-friendly e la signora Reho non abbia nulla da ridire. Quando si dice il caso...

Ovviamente la signora Reho omette di raccontare che le posizioni della sua paladina siano il frutto delle violenze domestiche subite dalla scrittrice, così non lare vedere la contraddizione del suo appellarsi a racconti che condannano la discriminazione dei "mezzosangue" mentre lei si professa "vera donna" in contrapposizione alle donne trans.
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