Coronavirus. Il vescovo di Tuiach si fa promotore della teoria del complotto


Spesso veniva da chiedersi come fosse possibile che il vescovo di Trieste non abbia mai preso le distanze da un Fabio Tuiach che, nelle vesti di consigliere comunale eletto nella Lega, attribuiva alla chiesa triestina un ruolo di promozione del nazifascismo. La risposta potrebbe arrivare dal recente editoriale in cui quel vescovo si è fatto promotore delle peggiori teorie promosse dai camerati no-vax.
Monsignor Giampaolo Crepaldi, nominato da Ratzinger, si è fatto promotore delle teorie complottistiche di monsignor Viganò, tra i principali fomentatori del negazionismo fascista alla pandemia. Ed è così che scrive:

Un altro pericolo per la nostra vera libertà e al quale porre molta attenzione nel prossimo futuro è la possibile emergenza di nuovi poteri sovranazionali motivati dalla necessità di fronteggiare le emergenze. Il c o r o n a v i r u s è stato un esperimento mondiale. È possibile che, sulla scorta di questa esperienza, si producano in futuro nuove emergenze, magari di tipo ecologico e ambientalistico, per motivare una stretta delle libertà e per instaurare forme di pianifcazione centralizzata e di controllo uniformato. [Queste sono] Le forze che spingono per un nuovo globalismo fondato su un “nuovo umanesimo” e anche durante la pandemia ne abbiamo avuto prova.

Insomma, il monsignore pare credere più a QAnon che a Dio, invitando i camerati a contrastare il bene comune. Ma la sua vicinanza alla propaganda di estrema destra non è una novità, dato che già nel 2019 andò da Maurizio Belpietro ad assolvere i razzisti sostenendo che «Non esiste alcun diritto di emigrare: La dottrina sociale della Chiesa è chiara: i popoli devono rimanere nelle loro terre». Quindi lui deve starsene in un lussuoso palazzo e gli afghani devono fari ammazzare senza rompergli le scatole.
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