De Carli ci invia i suoi insulti di Natale


Ci spiace per Mirko De Carli, ma a noi non piace promuovere l'abuso di sostanze alcoliche tra i giovani, dato che l'alcool è la prima causa di morte tra i minorenni. Quindi si sfondi lui di sostanze alcoliche e, se davvero vuole farci un regalo, tenga giù le mani dai bambini e la smetta di molestare il minorenne Geremia o quella povera monorenne che lui non vuole possa prendere l'autobus perché trans.

Provando un po' di compassione per un pover'uomo che pure a Natale non pare avere nulla di meglio da fare che insultare e diffamare il prossimo, segnaliamo che lo abbiamo trovato a scrivere:



Ci spiace per Mirko De Carli, ma le sue accuse di provare «rabbia» verso qualcuno rasentano il ridicolo, dato che non siamo noi ad aver trascorso l'ultimo anno a difendere chi commette crimini d'odio ribollendo di rabbia davanti ai diritti umani. E ci scusi se non ci soffermiamo a parlare con lui noi noi abbiamo una famiglia di cui occuparci (ad esempio, con nonna in pronto soccorso, noi saremmo in sala d'aspetto e non certo davanti al caminetto a registrare video elettorali come ha fatto lui).

Tra i commenti, De Carli dice che nessuno deve poter giudicare le sue affermazioni pubbliche contro la dignità altrui senza conoscerlo di persona, ma lui deve poter andare sui giornali a chiedere che la scuola non riconosca l'identità di Geremia senza conoscerlo:



Evidentemente, da sedicente "cristiano" quale si definisce, ritiene di dover fare al prossimo ciò che non vuole sia fatto a lui. Eppure Gesù non diceva esattamente questo, anche se loro basano il loro fatturato sull'elargire giudizi contro il prossimo, soprattutto contro i bambini.

Gli altri commenti lo invitano a tracannarsi due bottiglie intere:





Lui, ovviamente, approva.
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