Fratelli d'Italia va in Europa a chiedere presepi negli uffici pubblici


L’europarlamentare Nicola Procaccini ovviamente di Fratelli d'Italia, è stato protagonista di un discorso contro quel rispetto che non piace agli alleati di Orban.
In quella loro abitudine a sostenere che loro debbano "difendere" qualcosa e in che si dovrebbe sostenere la supremazia del "cristianesimo" sugli altri dato che Giorgia Meloni si professa"mamma cristiana" mentre si fa ingravidare ad di fuori del matrimonio, afferma:

Grazie presidente, mi scuserà se non la chiamo sedia, come vorrebbero le linee guida per un linguaggio «inclusivo», ma mi sentirei con la traduzione italiana di chair, al posto di chairman. Così come spero non si offenderà Commissario Schinas se le faccio gli auguri di Buon Natale anziché gli Auguri di Stagione. Che non significano nulla, ma che sono sugli schermi di tutti i PC del Parlamento. Questo dibattito è una opportunità. Perché le parole che usiamo qui dentro definiscono chi siamo, da dove veniamo, e verso dove stiamo andando. Difendere l'uso della parola Natale o dei pronomi di genere maschile e femminile, oppure posizionare un piccolo presepe in ufficio, significa difendere la cultura d'Europa. Siamo popoli diversi, ma siamo uniti dalla stessa radice cristiana, arricchita dalle esperienze e dai pensieri che hanno attraversato il nostro continente negli ultimi duemila anni. Quella radice determina le nostre convinzioni sulla laicità dello Stato, sul rispetto delle religioni altrui. Su ciò che è giusto o sbagliato, bello o brutto. È il cosiddetto stile di vita europeo che lei e noi dovremmo promuovere. Ma che per qualcuno è un ostacolo al progresso. Non per noi Conservatori. Per noi un albero senza radici è solo un pezzo di legno.

Peccato sia difficile comprendere il nesso tra Gesù e il suo "difendere" un linguaggio sessista e una negazione della laicità dello stato. Ed è difficile comprendere perché rivendichino "radici cristiane" mentre promuovo discriminazioni e intolleranze che ne sono l'antitesi.
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