Il Natale di Attilio Negrini è dedicato alla difesa degli insulti omofobi

Durante il santo Natale, Attilio Negrini non ha trovato di meglio da fare che lamentarsi di come si possano usare termini dispregiativi. Dice che vivremo in «dittatura» perché non si può scrivere la parola «fro*io» e teorizza non ci sia offesa se gli insulti sono rivolti contro sé stessi, lasciando intendere che essere gay sia un insulto:

Tra i commenti, i suoi proseliti iniziano a dire che loro vogliono poter insultare i gay perché gli insulti li divertono:
