Il Senegal vuole raddoppiare le pene detentive per i cittadini gay


Il Senegal vuole inasprire la persecuzione dei cittadini lgbt. Se già oggi l'omosessualità viene punita con cinque anni di carcere e si sono intensificati i raid dopo che il presidente Macky Sall ha promesso che lui si opporrà a qualunque forma di depenalizzazione dell'amore tra adulti consenzienti, alcuni membri dell’Assemblea Nazionale hanno presentato una proposta di legge che mira a rafforzare l'omofobia di stato. L'omosessualità verrebbe punita con dieci anni di carcere, aggiungendo la criminalizzazione dell'intersessualità perché considerata ad essere «incline a tutte le orge sessuali immaginabili». Inoltre verrebbe introdotto il carcere, dai tre ai cinque anni, e cinque milioni di multa per chiunque osi sostenere i diritti della comunità lgbt.
Dietro l'iniziativa c'è un'opaca organizzazione chiamata "Say No To Homosexuality Alliance" che è rappresentata al governo da Alioune Souaré, Ababacar Mboup, Mamadou Lamine Diallo e Moustapha Gouirassy. In pratica, i Simone Pillon senegalesi che si prestano come faccendieri di della Provita Onlus africana.
Il loro obiettivo è quello di ottenere leggi che comparino l’omosessualità con «bestialità, necrofilia e altre pratiche simili». Un po' come tenta di fare Adinolfi quando continua a cercare di inventarsi parallelismi tra omosessualità e pedofilia.
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