La Corte Costituzionale ungherese ferma Orban: non esiste primato nazionale sul diritto europeo


La Corte Costituzionale ungherse ha ribadito il mancato primato del diritto nazionale su quello europeo, dando l'ennesimo schiaffo alla propaganda populista del premier Orban.
Il suo governo aveva respinto con la forza i richiedenti asilo al confine con la Serbia, sostenendo che la sua volontà dovesse prevalere sui principi dell'unione. Seguendo l'esempio della Polonia, si era appellato ai suoi giudici, i quali gli hanno dato torto. Nella sentenza, i giudici costituzionali d’Ungheria hanno ribadito che Orban non può contestare il verdetto della Corte Ue sul tema migranti.
Judit Varga, ministra ungherese della giustizia, ha dato una sua differente opinione alla sentenza, sostenendo che lei vi legga che «al fine di proteggere efficacemente i propri confini, l’Ungheria ha anche il diritto di adeguare le proprie norme nazionali alla realtà adottando misure aggiuntive e uniche. Il dibattito ha anche evidenziato l’inevitabile necessità di riformare le norme dell’Ue in materia di immigrazione». Peccato che quella sua interpretazione risulti diametralmente opposta a quella di chiunque altro.
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