Taormina e Negrini contro il contrasto al femminicidio: «Nei processi la donna ha ragione a prescindere»


Gli adinolfiniani dicono che tutto è uguale. Dopo aver trascorso mesi a sostenere che il pestaggio di un gay dovrebbe essere trattato come quello di un eterosessuale senza tenere conto di come quest'ultimo non rischi di essere aggredito per il solo fatto di esistere, ora sono passati a sostenere che il fenomeno del femminicidio va negato.
Dicono che non si dovrebbe tener conto di un contesto culturale e si una violenza che è frutto di un Adinolfi che vuole donne sottomesse al maschio, elogiando un Carlo Taormina che chiede si vieti qualunque azione di contrasto specifica che riguardi la violenza sulle donne:



Nel suo lungo post, l'ex avvocato di Berlusconi dice che lui è contrario alla violenza MA trova ingiusto che la legge tuteli ii soggetti più fragili, arrivando a sostenere che «la donna ha ragione a prescindere e l’uomo ha torto a prescindere»:

Io sono contro la violenza allo stesso modo,sia essa usata contro l’uomo o contro la donna. Considero l’omicidio un reato da ergastolo sia quando consumato contro l’uomo che contro la donna. Ritengo, perciò, incomprensibile la esistenza di leggi che puniscano più gravemente questi delitti a seconda che riguardino un uomo ovvero una donna. Il codice penale italiano sta diventando intollerabilmente in contrasto col principio costituzionale di uguaglianza tra uomo e donna e la gestione dei processo è divenuta una inammissibile forma di violenza contro l’uomo perché pubblici ministeri e giudici hanno inventato un sistema probatorio per cui la donna ha ragione a prescindere e l’uomo ha torto a prescindere. Basta la parola della donna perché,pure di fronte a realtà incontestabili, l’uomo sia condannato. A questo si aggiunge che le donne sono assistite da organizzazioni e comitati che sono sotto la sostanziale dipendenza dei pubblici ministeri e raccolgono prove a loro piacere confezionando dei pacchetti che diventano nei processi insuperabili.

Inizia così a dire a difendere lo stalking e la violenza sessuale:

Avviene principalmente nei delitti di violenza sessuale dove le prove sono preconfezionate e spesso fabbricate attraverso incidenti probatori che gridano vendetta e che comportano sicura condanna in dibattimento dove i giudici mai si preoccupano di controllare le porcherie fatte. Ma questa violenza processuale sugli uomini avviene ormai in maniera nel reato di stalking, che il legislatore ha scritto coi piedi perché scritto contro gli uomini e per favorire le donne sia che abbiamo ragione sia che abbiano torto. Basti pensare che sono sufficienti due telefonate tra uomo e donna litiganti per avere stalking e la donna che querela per prima ha sempre ragione per principio affermato dalla cassazione. Si sprecano così condanne, braccialetti elettronici e divieti di avvicinamento a carico di uomini che sbattono la testa contro magistrati che si pavoneggiano come garanti delle donne godendo di grande consenso sociale mentre gli uomini grondano di arresti, galera e reiezione da parte dei figli giacché ormai la paternità non conta più niente. Senza contare quello che accade con riguardo al delitto di maltrattamenti in famiglia che ormai le donne sfruttano con denunzie false che i magistrati pavoneggianti fanno diventare vere. Queste denunzie per maltrattamenti sono inventate e coltivate dai pubblici e servono a togliere i figli al padre, a mandare in galera il padre ad impiantare un procefimento di separazione per colpa del marito e per far sequestrate i suoi beni così assicurandosi un florido
futuro economico a vita. Galera a vita per chi violenti una donna o un uomo; galera a vita per chi maltratti o stalkerizzi una donna o un uomo;galera a vita per chi maltratti una donna o un uomo. Ma basta con questo sistematico sopruso contro l’uomo e basta con questa storia per cui ogni rapporto sessuale sia violenza dell’uomo sulla donna nonostante sia chiaro a tutti che i rapporti tra uomo e donna siano basati su consuetudini di vita molto licenziose che attraggono la donna quanto l’uomo e che rendono sempre più rara la violenza sessuale, la quale viene tenuta in piedi da un sistema che passa per l’ipocrisia della prevaricazione maschile, tutta da dimostrare, e per il demagogico atteggiamento delle istituzioni, in testa la magistratura,l e quali, ormai no più credute dagli uomini, si accaparrano le donne rendendole e rendendosi strumento di massacro dell’uomo.

Insomma, per Negrini e Taormina, le donne sarebbero arpie che maltrattano i poveri uomini indifesi osando denunciarli in caso di molestie o maltrattamenti.
Nel 2020, nel bel mezzo di un’emergenza epocale, mentre migliaia di medici e milioni di persone stavano lavorando senza tregua per fronteggiare il Coronavirus a rischio della vita e della salute, Taormina non trovò di meglio da fare che «denunciare governo e tecnici per epidemia colposa» al grido di «Stato criminale», accusandolo di volersi fare «uno scudo penale per salvarsi dalla galera».
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