Costanza Miriano chiede ai preti di opporsi si vaccini che salvano vite


Costanza Miriano dice che il suo voler essere una moglie sottoressa l'abbia resa una grande esperta di vaccini, anche se il suo sostenere che i vaccini sarebbero «sperimentali» appare come un pessimo esordio. E non va meglio quando inizia a dire che i vaccini sarebbero un «male» perché lei sostiene che sarebbero stati prodotti con cellule di bimbi abortiti che la signora avrebbe preferito fossero gettate nel cassonetto.

Scrive:

Quando sono comparsi sul mercato i primi vaccini contro il Covid, la Congregazione per la Dottrina della Fede, il 21 dicembre 2020, ha prodotto una nota in cui affermava – sintetizzo, in soldoni – che vista la criticità della situazione e il pericolo così grande e diffuso si potesse far ricorso a vaccini sperimentati su tessuti vitali provenienti da due aborti, lontani negli anni, perché la “cooperazione indiretta a un male remoto” è ammessa di fronte a un pericolo grave e imminente.
Ricordiamo che, stando a quello che viene dichiarato ufficialmente, i vaccini sono stati sperimentati su delle linee cellulari provenienti da aborti volontari fatti negli anni ’70. Una era una bambina olandese che oggi avrebbe più o meno la mia età. Si trattava di tessuti fetali vitali, questo conferma la CDF, e quindi probabilmente si è trattato di un parto indotto, o di un cesareo, perché il corpo del bambino deve avere ancora determinate caratteristiche che si perdono dopo la morte. Quindi oggettivamente un male, un male enorme.

Inizia così a dire che lei vuole che i vaccini siano gettati via e che si creino vaccini sperimentali che non si basano sui precedenti studi:

Ora, il tema dell'efficacia e della sicurezza dei vaccini e anche quello dell'entità del pericolo del Covid non sono di mia competenza, come non lo è la risposta alla domanda se il vaccino riduca il rischio per coloro di cui abbiamo il dovere della custodia; cioè non sono in grado di dire se oggi cooperare pur da remoto al male di un aborto sia giusto per tutti, o solo per chi sta correndo un rischio molto serio per sé o per delle persone fragili con cui possa entrare in contatto. Anche l'OMS adesso in presenza delle varianti mette il vaccino in fondo alla lista dei presidi contro il Covid (dopo distanziamento, mascherine, controlli frequenti, igiene etc). Questo, ripeto, non è di mia competenza, ma non possiamo che affidarci a dei medici che agiscano in scienza e coscienza, e ascoltarli. Quello di cui però sono certa con grande, drammatica chiarezza è che da allora, è passato oltre un anno, non ho sentito mai più riaprire l'argomento, chiedere a gran voce vaccini puliti.

Insomma, va buttato via tutto perché a lei non sta bene che decenni fa si usarono le cellule di un feto abortito per il bene comune. Ed ovviamente dice che i preti dovrebbero invitare le persone a non vaccinarsi:

Io capisco che per il mondo questo è un problema che non si pone proprio. L'aborto è considerato un diritto, e se c'è da trarre un beneficio comune, meglio così. Questa è la percezione comune. So bene che la sperimentazione sui bambini abortiti è prassi acquisita nella ricerca, cioè non lo so bene ma l'ho sentito dire tante volte. Però qui si tratta di un vaccino al quale si sta obbligando la popolazione in blocco, e il problema non può essere taciuto dai nostri pastori, mentre ci invitano a fare tutte le dosi.

A quel punto decide che lei non crede che i vaccini siano sintetizzati come è ovvio avvenga:

La linea cellulare utilizzata si chiama HEK293, ciò significa che proviene dai reni della bambina. E davvero i laboratori di tutto il mondo si passano di mano in mano quelle due sole catene cellulari, sempre le stesse, dagli anni ’70? Posso permettermi di dire che ne dubito fortemente?

Ovviamente tutto questo le serve per dire che il fascista no-vax avrebbe il diritto di uccidere le persone abusando di un presunto aborto degli anni '70 come pretesto per garantire centinaia di morto quotidiani. D'altronde appare evidente il disprezzo per la vita di una signora che invoca la tortura degli adolescenti gay dicendo che a lei interessa solo chi non è nato, motivo per cui non stupisce scriva:

Questo problema non è più rimandabile, adesso che si profila la possibilità dell'obbligo. La cooperazione al male può essere una concessione, ma non un obbligo, questo è evidente. Bisogna rispettare le coscienze di coloro che si oppongono al trarre vantaggio da un male, non si può essere obbligati a questo, e la Chiesa deve dirlo, gridarlo ai quattro venti. È già troppo tardi.

Quindi la Chiesa dovrebbe promuovere l'omicidio? I preti dovrebbero incentivate i contagi per le fantasie di una tizia che considera «aborto» anche il semplice coito in un profilattico? E che dirà alle famiglie delle persone che verranno uccide a causa sua?
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