Dal "prima gli italiani" a "prima i Carollo" il passo è molto breve


Il paratore Luigi Carollo minaccia di far licenziare tutti se il suo presunto contagio da Covid non sarà considerato prioritario rispetto ai malati che magari sono finiti in terapia intensiva a causa dei comizi negazionisti che lui organizzava nella sua "chiesa" di Modena.
Come insegna Roberto Fiore, è molto facile giocare a fare i no-vax quando sono gli altri a morire.



Più surreale è quando Carollo inizia a dire che sarebbe stato lui a far affossare il ddl contro i crimini d'odio omofobico, promettendo che se lui non fosse finito in cima alla lista dei contagiati avrebbe attivato le strategie usate contro i diritti dei gay:



Il pastore chiede che la testa di Speranza gli sia servita su un piatto d'argento, dato che con centinaia di morti la priorità del ministro sarebbe dovuta essere il tampone di un tizio che gode di ottima salute.
Dal "prima gli italiani" a "prima i Carollo" il passo è molto breve, nonostante il pastore fosse ben a conoscenza di uno stato emergenziale evidente:



Eppure lui si fece promotore di un partito che voleva far cessare ogni forma di prevenzione, ma evidentemente i negazionisti non giocano più se è il loro tampone ad essere positivo. Soltanto lo scorso novembre, invitava a prendersi il Covid per ottenere un greenpass senza vaccinarsi:



Qual è la probabilità che sia stato proprio uno di quei non vaccinati ad infettarlo?
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