Il leghista Pillon invoca «ruspe» contro la «retorica immigrazionista» e le «pseduoculture» degli stranieri
Oggi il senatore leghista Simone Pollon ha interrotto la sua consueta istigazione alla discriminazione omotrasfobica per invocare ruspe contro i migranti. Dice che lui li reputa dotati di "pseudoculture", in una teoria sulla superiorità padana che ricorda le teorie naziste. Ed ovviamente gioisce nel sapere che lui sta lasciando per strada decine di bambini e di famiglie.
Inveendo contro un palazzo costruito nel dopoguerra per accogliere immigrati meridionali, il leghista scrive:
Non è chiaro cosa dovrebbe c'entrare la "retorica immigrazionista" con un obbrobrio architettonico e il suo legame con la criminalità, sempre che il senatore non voglia teorizzare che tutti i migranti siano automaticamente criminali. Ma forse il signor Pillon pensa che il suo elettorato sia talmente stupido da accettare di dare migliaia di euro mensili a chi ripete quella narrazione leghista per cui al complesso fenomeno migratorio si risponde con patetiche invocazioni della ruspa.
Poiché ognuno raccoglie ciò che semina, tra i commenti c'è chi scrive:
Insomma, razzismo e omofobia. I due capisaldi del degrado valoriale promosso dal leghista.