Il no-vax Adinolfi sostiene che in pandemia ci si debba assembrare in pub e stadi


Mario Adinolfi dice che lui avrebbe saputo gestire la pandemia meglio di chiunque altro, ma ovviamente non ci dice in che modo lo avrebbe fatto. Promette solo che i no-vax sarebbero stati lasciati liberi di scorrazzare, che i lavoratori sarebbero stati costretti a farsi contagiare sul posto di lavoro e che lui avrebbe praticamente fatto tutto ciò che i neofascisti avrebbero voluto. Ripetendo i suoi motti, dice anche di vedere apartheid in chi pone freni ai no-vax che riempiono ospedali ed impediscono le cure ai cittadini onesti, dicendo che per lui sarebbe discriminazione il chiedere che i menefreghisti si assumano le conseguenze delle loro scelte. Non male per il fondamentalista che non vede alcuna discriminazione nel suo voler impedire i matrimoni gay sostenendo la supremazia del maschio eterosessuale bianco.
In chiusura, dice che lui avrebbe chiuso tutti in pub e stradi, garantendo milioni di contagi evitabili:



Immancabile è il suo sostenere che solo i volenterosi avrebbero dovuto sbattersi per tutelarlo dalla pandemia, dato che lui non ha voglia di fare fatica mentre si sbronza nei pub e cerca di portate il contagio alle sue figlie. Tanto, mal che vada, farà morire un malato oncologico per accaparrarsi un posto in terapia intensiva.
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