La Cina dichiara giuerra all'"effeminizzazione" della sua popolazione


La Cina sostiene che la popolazione sia troppo effeminatata e che servano leggi che impongano stereotipi conformi al volere del presidente Xi Jinping. Insomma, assomigliano a quel Pillon che non gradisva che i Maneskin potessero esibirsi senza un papillon da vero maschio eterosessuale padano.
La censura cinese ha così deciso di vietare alle celebrità maschili qualsiasi rimando "all’abbigliamento femminile", mettendo al bando quelle che il decreto presidenziale definisce come "femminucce e varie estetiche anormali". Saranno così vietarti orecchini o capelli colorati, abiti eccentrici e scarpe col tacco. Inoltre le celebrità maschili dovranno necessariamente farsi fotografare vicino a macchine di grossa cilindrata o con i muscoli in vista, pena la sospensione dei loro profili social o l'impossibilità di poter apparire in televisione.
Gli uomini dovranno mostrare forza e vigore e chi non promuoverà mascolinità tossica vedrà decadere il proprio diritto di esistere. Date le minacce, molti dei personaggi pubblici si sono già adeguati alle nuove direttive, facendo sparire ogni segno di trucco o di eccentricità.
Tutto questo davanti ad un governo che attacca la mascolinità die giovani per nascondere il proprio fallimento nella gestione del Paese, ricorrendo a quei soliti capri espiatori che tanto piacciono alla propagande populiste.
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