Orbán impone il suo referendum anti-gay nel giorno delle elezioni parlamentari
Viktor Orbán pare non conoscere vergogna. Il presidente ungherese ha annunciato che il suo controverso referendum sulla fantomatica “propaganda LGBT” si terrà lo stesso giorno delle elezioni parlamentari, ossia il prossimo 3 aprile.
L'ultranazionalista di estrema spera così di istituzionalizzare l'omofobia attraverso una norma aberrante che equipara l’omosessualità alla pedofilia, vietando qualsivoglia contenuto considerato “LGBTQ+” ai minorenni. Il tutto, ovviamente, attraverso quesiti referendari surreali che tentano di ingannare gli elettori parlando di “laboratori sull’orientamento sessuale” nelle scuole senza il consenso dei genitori o contenuti che lui dice potrebbero “influenzare” l’orientamento sessuale dei bambini.
Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha commentato:
La decisione del governo ungherese di condurre un referendum nazionale sull’accesso dei bambini alle informazioni riguardanti l’orientamento sessuale e le questioni relative all’identità di genere lo stesso giorno delle elezioni parlamentari è profondamente deplorevole, in quanto favorisce la strumentalizzazione dei diritti umani delle persone LGBTI. È deludente che la ‘legge sulla protezione dell’infanzia’, che associa erroneamente l’omosessualità alla pedofilia e limita la libertà di espressione e di istruzione di tutti gli ungheresi, sia stata adottata nel giugno 2021 nonostante le forti obiezioni di molti osservatori internazionali e nazionali, compresa la sottoscritta.