De Carli vuole prevenire i contagi senza limitazioni o mezzi di prevenzione. Peccato non dica come vorrebbe farlo


Mirko De Carli dice che per lui non è un problema se i no-vax intasano gli ospedali e non permettono la fornitura di normali cure ospedaliere ai cittadini onesti. E a lui pare non interessi nulla neppure di quegli operatori sanitari che rischiano di essere contagiato a causa del negazionismo di chi non crede alla scienza.
La sua "soluzione" è quella di prevenire la pandemia senza adottare alcun mezzo di prevenzione, spiegando che lui tra chi si è vaccinato (riducendo il rischio di contagio e di conseguenze gravi) e chi ha deliberatamente deciso di tramutare il proprio corpo in una bomba batteriologica (contagiando tutti e rischiando la morte). Ed ovviamente giura che il comitato scientifico no n avrebbe teorie scientifiche contro il suo capo che non si vuole vaccinare ma vuole andare al bar a prendersi un caffè senza mascherina:



Peccato che De Carli dovrebbe quantomeno spiegare come lui farebbe "prevenzione silenziosa" senza mezzi di prevenzione. E magari dovrebbe anche mettersi d'accordo con l'amica no-nax del suo capo no-vax, dato che nelle stesse ore la trovavamo a spergiurare che i malati oncologici moriranno tutti a causa di quei ricoveri che lui dice non siano un problema:



Naturalmente anche l'ex candidata di Sgarbi al campidoglio parrebbe voler rigirare la frittata secondo convenienza, eppure pare assurdo che ci sia gente che vuole negar l'evidenza di come gli atteggiamenti irresponsabili siano alla base della diffusione dei contagi. Ma, d'altronde, pare così facile ottenere consensi promettendo che loro sapranno come sconfiggere una pandemia senza chiedere alcuno sforzo o fatica a chi crederà alle loro parole.

Non va meglio con il suo capo. Dimenticandosi dei Paesi che hanno chiuso in casa i no-vax o di come Austria e Grecia introdurranno obblighi vaccinali, è sognando mille milioni di potenziali elettori no-vax che scrive:



Immancabili sono gli insulti ai giornalisti che osano non assecondare il suo nuovo business da no-vax improvvisato che anteporre il profitto alla salute degli altri, sbraitando che lui non vuole che le scelte compiute consapevolmente dagli irresponsabili possano avere delle conseguenze.
De Carli è proprio sicuro che imporre sui luoghi di lavoro delle persone che hanno deliberatamente scelto di essere potenziali untori possa essere ritenuta una forma di "prevenzione silenziosa" dal contagio? Oppure tutto ciò assume un senso solo se si considera che Adinolfi si sta rivolgendo a petsone che esultano per un tennista che, sapendo di essere positivo, ha partecipato ad eventi e incontrato gente.
Commenti