A corto di idee per diffamare Drusilla Foer, Adinolfi si inventa che avrebbe bestemmiato


Forse a corto di idee per insultare quella Drusilla Foer che non piace a Pillon e all'organizzazione forzavoststa Provita Onlus, il fondamentalista Mario Adinofli si è giocato l'accusa di blasfemia:



Ovviamente Drusilla non ha bestemmiato, sempre ammesso che il tizio che si dice "cristianamente ispirato" perché omofobo non voglia sostenere che sia da ritenere tale il semplice citare il nome di Dio a meno che non lo faccia lui. E anche riguardo alle bestemmie pare avere idee molto confuse, dato che quando c'era da difendere chi insultava i gay, il signorina non pareva preoccuparsi troppo di chi bestemmia:



E non era forse Adinofli a sostenere che Pio e Amedeo fossero i suoi idoli perché dicevano «fr*cio» e «negr*» in televisione ed erano politicamente scorretti? Quindi quegli insulti lo eccitano e una non-bestemmia lo porta ad invocare la lapidazione? Ma d'altronde si sa: Adinofli sostiene che delinquere contro i gay sarebbe "libertà di espressione", ma poi scimmiotta talebani e i terroristi dell'Isis in un ricorso alle accuse di "blasfemia" contro chi non piace all'ultra-destra neofascista.
Da notare è anche la frasetta moralistica finale, il suo usare il nome maschile al posto di quello del personaggio pur di sminuire la performance e il suo proporsi come il "giornalista" che elargisce condanne sulla base del "mi dicono" senza manco verificare le fonti.

Incommentabile è anche un Adiolfi che ha tirato fuori i morti di Covid (spesso provocati dai no-vax come lui) e ha iniziato a dire che la sua Iva Zanicchi non è morta e dunque lui ha deciso che canterebbe per loro:



Ed ovviamente ha insultato pure Achilel Lauro, sostenendo che non proporrebbe niente di nuovo. Peccato che a dirlo sia quel tale che da settimane ripete sempre la stessa stronzata su come lui si senta vittima di "apartheid" perché ha deciso di non vaccinarsi e non vuole farsi carico delle responsabilità delle sue scelte:



Insomma, spesso si ha quasi l'impressione che Adinolfi dica a cose a caso per sfidare la pazienza di chi subisce il suo costante, ininterrotto e violento brontolio.
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