Il ddl Zan tornerà in Aula il 27 aprile


Scaduti i tempi di divieto alla discussione parlamentare ottenuti dal senatore leghista Simone Pillon, il ddl Zan potrà presto tornare in Aula. Lo farà il 27 aprile.
Lo annuncia Alessandro Zan (Pd), spiegando che «sulla bocciatura della legge c’era un convitato di pietra ed era proprio l’elezione del Colle. Le destre volevano ricompattarsi, ma hanno fallito. Anzi, il centrodestra ora è diviso. Qualcuno si sentirà più libero di votare“, precisa oggi Zan, evidentemente convinto che a un anno dalla fine della legislatura quegli indecorosi applausi di palazzo Madama possano trasformarsi in cori di giubilo per l’approvazione di una legge attesa da decenni. Con le Agorà del Pd, rimarca Zan, l’obiettivo è quello di “mettere insieme energie per cogliere l’ultima opportunità in questa legislatura”. “Vogliamo arrivarci forti di una nuova proposta condivisa. Sulle definizioni si può lavorare per migliorarle. Ma l’identità di genere è nelle sentenze della Corte costituzionale».
Il centrosinistra dovrà decidere se presentare un nuovo testo, rendendo necessario un passaggio alla Camera, ho insistere con il testo già approvato due anni fa. Ma i tempi lasciano ben poche speranze su un esito positivo, con il rischio che le violenze e le aggressioni fomentate dalle destre populiste possano subire nuove impennate.
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