Il partito di Adinofi attacca Achille Lauro, sostenendo che il battesimo offenda la loro sensibilità

Mirko De Carli appare tragicomico nel suo consueto attacco ad Achille Lauro e al festival di Sanremo. Dicendo che lui si sente offeso dal battesimo e dall'elogio della figura materna, ha diramato un surreale comunicato stampa in cui attacca i vertici Rai dicendo cose a caso:
La neo presidente seduta in prima fila non ha nulla da dire ai milioni di italiani battezzati? Non ce l'abbiamo con Achille Lauro, lui fa marketing. Il direttore di Rai 1 Coletta da anni gioca a questo gioco, ma ora diventa responsabilità dei nuovi vertici Rai, a cui chiedo conto. Il nuovo presidente, il nuovo amministratore delegato dove sono? La presidente era presente, seduta in prima fila all'Ariston, non ha nulla da dirci? Non ha nulla da dire a a sette milioni di cattolici praticanti che vanno a messa tutte le domeniche e a decine di milioni di battezzati che devono vedersi irridere il loro sacramento in modo così banale e sciatto, calata a 'marchetta' dentro la logica del marketing?
Peccato che a dirlo sia un tizio che fa parte di un partito che sostiene opinabilmente di essere "cristiano", che ha preso il simbolo del cristianesimo per trasformarlo nel titolo del giornaletto omnofobo di Adinolfi, che cita il vangelo e la religione contro i diritti umani e che offende cristo in quasi tutti i post che pubblicano citando il suo nome a sostegno delle loro teorie suprematiste.
Quindi De Carli esige che si fatto divieto poter parlare di Gesù a meno che a farlo non sia il suo Adinofli in qualla sua blasfema "ora di religione" che pubblica sui social invitando a non vaccinarsi?