Instagram censura la copertina di Vanity Fair con Mahmood e Blanco nudi


È Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair, a denunciare come Instagram abbia censurato la copertina dell'ultimo numero della rivista a causa della fotografia che mostrava Mahmood e Blanco senza veli.
Secondo il social network, quell'immagine violerebbe le loro "linee guida in materia di atti sessuali", anche se la stessa immagine non è stata censurata dagli account Instagram di Blanco e di Mahmood. Ed è in riferimento all'accaduto che il settimanale dichiara:

Chi lavora con i social sa bene che Instagram ha delle regole tutte sue per far rispettare quello che i nostri nonni avrebbero chiamato «buoncostume»: nessun capezzolo in bella vista così come le pudenda, ma via libera al fondoschiena e ad altri lembi di pelle scoperta non meglio identificati. Quello che l'algoritmo di Instagram ignora, però, è che il nudo non è solo un'espressione volgare del corpo, ma anche un mezzo capace di veicolare un messaggio importante come, nel caso della nostra copertina con Mahmood e Blanco, vincitori del Festival di Sanremo, candidati per l'Italia all'Eurovision Song Contest 2022 e icone per milioni di giovani, la libertà di spogliarsi dalle etichette e vivere liberi, rinfrancati, appagati.
Un concetto che, però, i codici meccanici di un social network non colgono, visto che la Storia condivisa da Mahmood sul suo profilo Instagram con impressa la copertina di Vanity Fair è stata rimossa perché, citiamo letteralmente, «viola le nostre linee guida in materia di atti sessuali». Tralasciando il fatto che non vediamo quale sia l'oscenità, visto che Mahmood e Blanco vengono immortalati da Luigi & Iango, che nella loro carriera hanno fotografato personaggi iconici come Madonna e Penélope Cruz, in una posa plastica che sembra ricalcare i canoni di Prassitele, ci teniamo a ricordare quanto il nudo artistico sia stato portavoce di battaglie e conquiste, come il pancione di Demi Moore che, nel 1991, è riuscito a far capire che le donne incinta vogliono continuare a essere desiderabili indipendentemente dallo status di madre. O come, più recentemente, le grazie di Vanessa Incontrada che, per la prima volta, ha scelto di farsi immortalare senza veli da Max Vadukul per il nostro giornale per dimostrare di aver fatto pace con le critiche che l'hanno sempre fatta soffrire.
In questo, per fortuna, le espressioni artistiche riescono a essere più avanti degli algoritmi, ma c'è ancora tanta strada da fare prima che le linee guida di un social network raggiungano lo stesso grado di azione della sensibilità umana, quella che va oltre le barriere rigide imposte da un codice e che capisce il giusto valore da assegnare a un'immagine.
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