L'esponente albanese di Adinolfi chiede la sterilizzazione forzata delle donne trans
Il fondamentalista Mario Adinolfi è inaccettabile nel suo proporsi come un violento che va di casa in casa a molestare le singole persone trans. Se il suo Miro De Carli ha violentemente importunato una minorenne che non voleva potesse prendere il bus senza subire umiliazioni e se sua Sara Reho ha invitato ad aggredire e picchiare brutalmente le donne trans negli spogliatoi delle palestre, ora arriva pure il suo Samir Zmali a dire che a lui non stanno bene le nostre leggi. In particolare, l'immigrato albanese contesta una sentenza che ha riconosciuto il cambio di sesso ad una donna trans non operata, contro la quale precisa che lui e Adinolfi esigano venga sterilizzata forzatamente manco volessero scimmiottare i nazisti:
Se l'unico dato che pare "naturalmente vero" è che il signor Saimir Zmali simostra di avere enormi problemi di omotransfobia che un qualche psichiatra potrebbe aiutarlo a risolvere, inaccettabile è che si permetta di diramare un comunicato stampa in cui offende la dignità di una onesta cittadina.
Se poi volessimo fare nostra la loro retorica, dovremmo anche domandarci con quale diritto un albanese viene in Italia a urlare che a lui non stanno bene le nostre leggi. Un leghista direbbe che se a lui non piacciono le nostre leggi e se lui contesta la nostra Costituzione, può anche prendere un gommone e tornarsene a casa sua.
L'albaese starnazza anche che lui avrebbe deciso che non si può riconoscere un diritto sulla base di dati autopercepiti. Eppure, contro ogni evidenza, il suo capo dice di autpercepirsi "cristiano" e pretende di essere considerato tale perché lo ha deciso lui. Chissà se l'albanese non vede l'evidente contraddizione.