Pillon dice di «provare fastidio» verso le donne trans a chi teme «l'omosessualizzazione del pianeta»


Il leghista Simone Pillon non di vece problemi ad invitare al suo congresso di Verona, insieme ad altri feroci omofobi, quel prete ortodosso che pretendeva la depenalizzazione del femminicidio sostenendo che un marito abbia il diritto di picchiare sua moglie.
Ora però, veste la maglia della femminista, mentre accusa le donne trans di praticare violenza di genere contro quelle che lui definisce "vere donne". Per farlo, rilancia una presunta polemica creata da Il Giornale e da Casa Pound, ripetendola a pappagallo sino a spergiurare che lui veda similitudini tra chi si dice di essere felice di essere donna e una scrittrice che chiede venga negato il diritto di esistenza ad un intero gruppo sociale:



E qui i casi sono due: o Pillon è il senatore che si fa pagare decine di migliaia di euro senza essere in grado di verificare ciò che giura o Pillon sta servendo i suoi finanziatori ripetendo la propaganda che gli è stato di dire. Fatto sta che è con la sua solita violenza che il leghista scrive:



Si inventa che i poveri omofobi verrebbero costretti a "subire" un mese dedicato ai diritti delle loro vittime, si inventa che le persone trans cercherebbero di "prevaricare i diritti delle donne" e cerca di istigare alla discriminazione dicendo che lui provoca fastidio "questa cosa dei maschi che pretendono di essere donne e poi discriminano le vere donne". Dice che questa cosa a lui darebbe "molto fastidio" in un chiaro invito all'odio.

Tutto questo viene dato in pasto a leghisti che definiscono le persone trans come "deviati sessuali" o che sostengono che qualcuno volesse "omosessualizzare il pianeta". E tutti loro ripetono a pappagallo la storiella dell'odio come "libertà di parole" a cui li ha addestrati Pullin:







Ma un senatore che incita alla discriminazione ogni singolo giorno può essere ritenuto compatibile con la nostra Costituzione? Perché l'articolo 3 parrebbe vietare praticamente tutto ciò che il signor Pillon scrive quotidianamente per farsi bello davanti alle lobby russe che lo finanziano.
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